La Nuova Sardegna

Sassari

Cure palliative, aiuto diverso per i malati

Cure palliative, aiuto diverso per i malati

Bonnanaro, illustrate in un convegno organizzato dall’associazione “Amici di Gianni Brundu”

18 novembre 2014
2 MINUTI DI LETTURA





BONNANARO. “Palliativo”, secondo l’accezione comune, è un qualcosa che serve a ben poco, un farmaco che attenua i sintomi di una malattia ma non ne rimuove la causa. Praticamente inutile. Oggi invece il termine ha subito una trasformazione e “palliativo” assume un significato positivo. Le cure palliative sono «procedure che si occupano in maniera attiva di pazienti colpiti da malattie che non rispondono più a trattamenti specifici e la cui diretta evoluzione è la morte». Se ne è parlato in un convegno organizzato dall’associazione Amici di Gianni Brundu, Pro loco e Comune. Dopo la presentazione della presidente della Pro loco, Bastianina Pintori, e il saluto del sindaco Francesco Spanu, ha preso la parola la presidente dell’associazione, Angela Azzori, che ha illustrato gli obiettivi dell’associazione. Questi consistono nella divulgazione delle finalità e dell’utilità delle cure palliative. «Esse – ha spiegato – sono procedure che si occupano di pazienti colpiti da malattie che non rispondono più a trattamenti specifici e la cui diretta evoluzione è la morte. Lo scopo di queste terapie non consiste nell’accelerare o differire la morte, ma nel preservare la migliore qualità della vita». Coloro che se ne occupano hanno anche «il preciso dovere di alleviare il disagio sociale. Aiutare quindi anche la famiglia dell’ammalato a convivere con la malattia e poi con il lutto». L’articolazione della rete che si prende carico di assistere i malati può essere ricondotta a tre nodi fondamentali: l’abitazione del malato, l’ospedale e l’hospice. Quest’ultimo è una struttura residenziale in cui il malato e la sua famiglia possono trovare un sollievo per un periodo circoscritto e poi fare ritorno a casa. In Sardegna esistono tre hospice: due a Cagliari e uno a Nuoro. «Siamo nati come Associazione – ha concluso Angela Azzori – con l’intento di onorare la memoria di Gianni e allo stesso tempo con l’impegno sociale di esaudire il suo desiderio, espresso nei suoi ultimi giorni “…nessuno deve essere lasciato solo ad affrontare una prova come questa, tutti devono avere la possibilità, come ce l’ho io, di essere assistiti dagli operatori sanitari, dalla propria famiglia e dagli amici”».

Sergio Cuccureddu

In Primo Piano
Il dramma

Lei lo aveva denunciato per stalking, lui cerca di ucciderla travolgendola con l’auto: grave una donna a Carbonia

Le nostre iniziative