La Nuova Sardegna

Sassari

Il porto trasformato in discarica

di Gavino Masia
Il porto trasformato in discarica

Porto Torres, il Comune ha sollecitato l’Autorità portuale per far ripartire la raccolta dei rifiuti

17 novembre 2014
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PORTO TORRES. Non era certo un bello spettacolo vedere tante buste di spazzatura e rifiuti vari che facevano da contraltare con lo specchio acqueo del porto per cittadini e operatori portuali che nel fine settimana si trovavano a passeggiare o lavorare all’interno dello scalo marittimo.

Un risultato prodotto indirettamente dalla scadenza del contratto relativo al servizio di pulizia, datata 9 novembre, che di fatto ha causato l’interruzione di pubblico servizio e un porto in condizioni igienico sanitarie davvero precarie.

Spetta all’Autorità portuale del nord Sardegna indire il nuovo bando di gara per l’affidamento del servizio di pulizia all’interno della vasta area portuale, ma se si attendono i tempi burocratici c’è poco da stare allegri per ciò che riguarda lo stato di decoro del porto di Porto Torres.

Quale deve essere la formula per far riprendere il servizio spetta solo alla Port Authority, soprattutto perché dopo una settimana i rifiuti stanno aumentando in misura esponenziale creando disagio per chiunque si trovi all’interno della scalo.

«L’Autorità portuale non sta provvedendo a far ritirare quello che normalmente producono le attività insediate all'interno del bacino portuale – lamenta l’assessore comunale al Decoro Davide Tellini –, trasformando la nostra porta di accesso in una discarica: un fatto certamente non più tollerabile ne per gli operatori ne per tutti quei cittadini che si recano a fare una passeggiata e si trovano davanti a un degrado che la città non merita».

L’assessore Tellini ricorda anche che quest'anno l’amministrazione comunale si è occupata della pulizia di alcune spiagge che competerebbero alla Port Authority. «A Olbia invece l’Autorità portuale ha effettuato lavori di pulizia dei litorali che interessavano circa 18 mila metri quadri di aree demaniali – aggiunge –, mostrando trattamento di disparità che la nostra comunità non merita: si possono trovare altre soluzioni per affrontare quella che ora sta diventando una emergenza, e invitiamo chi di dovere ad attivarsi quanto prima per evitare che la situazione che si sta generando possa comportare dei rischi alla salute dei cittadini». ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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