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Un acquazzone fa cedere il tetto: palasport allagato

di Salvatore Santoni
Un acquazzone fa cedere il tetto: palasport allagato

Atlete in fuga durante il consueto allenamento di pallavolo. Il Comune si rifarà sulla ditta che ha realizzato la struttura

14 novembre 2014
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SORSO. Piove e il centro polifunzionale si allaga. È successo lunedì pomeriggio a Sorso, mentre si svolgevano gli allenamenti della squadra di pallavolo locale. La grandine battente ha colmato rapidamente il tetto della struttura di via Dessì e le bocchette non hanno retto. Un misto di acqua e grandine è filtrato all’interno della struttura mettendo in fuga le atlete. Ora per l’amministrazione comunale è corsa contro il tempo per realizzare ulteriori canali di scolo prima dell’arrivo delle piogge previste per il fine settimana. Le previsioni meteo per lunedì erano chiare: temporali, anche di una certa intensità. Quando le ragazzine del volley sono entrate in campo - intorno alle 18,30 - quello che si sentiva all’interno del campo sembrava soltanto il fragore tipico di una grandinata di stagione. Poi l’acqua ha iniziato a sgorgare dal soffitto allagando il parquet e qualcuno ha iniziato a preoccuparsi per davvero. A quel punto c’era poco da fare: via le palle da gioco e mano ai classici tira acqua per evitare che il già martoriato parquet da serie A finisse sott’acqua un’altra volta, come nel caso del nubifragio del 18 giugno. Ma questa volta si è trattato di un semplice temporale. E così, dopo oltre 10 anni di attesa per vedere il centro funzionante, si è scoperto che i canali per la raccolta delle acque piovane, predisposte sull’ampio tetto a terrazza della struttura, in realtà non reggono gli effetti della pioggia battente.

I tegoli difettosi. Sintetizzando si potrebbe dire che il tetto del polifunzionale fa proprio acqua da tutte le parti. Oltre ai ritardi accumulati negli ultimi anni per l’esecuzione dei lavori, si sono presentati problemi anche per quanto riguarda la qualità dei materiali impiegati. Non a caso la copertura installata nel tetto ha causato la bocciatura del collaudo statico dell’intera struttura, nel 2009. In sostanza, secondo l’amministrazione la ditta di quel periodo commise un errore che è costato caro, vale a dire circa 80mila euro spesi per installare una nuova copertura - quella che oggi fa acqua - che l’amministrazione intende recuperare.

Il contenzioso. Il Comune si sente danneggiato e vorrebbe rivalersi sulla ditta che ha causato una spesa di denaro pubblico non prevista. Le nuove leggi sono concepite per evitare di arrivare davanti al giudice civile, se non prima di aver tentato di dirimere la questione con un confronto fra amministrazioni e ditte appaltatrici. «Se la ditta accetterà l’accordo bonario che andremo a proporre - spiegano dal Comune - la vicenda si chiuderà in breve tempo, altrimenti saremo costretti a tutelarci nelle sedi competenti». Insomma, l’amministrazione è decisa ad avviare le contestazioni formali, e lo farà appena arriverà il collaudo tecnico. Questione di settimane.

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