La Nuova Sardegna

Sassari

I peggiori edifici scolastici di tutta Italia

di Salvatore Santoni
I peggiori edifici scolastici di tutta Italia

Amianto, radon, esposizioni elettromagnetiche e poca sicurezza: le scuole comunali solo all’ultimo posto in graduatoria

14 novembre 2014
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SASSARI. Le scuole in capo al Comune di Sassari sono il fanalino di coda dell’Italia. È quello che emerge dal dossier “Ecosistema scuola 2014” stilato dall’associazione Legambiente e presentato ieri mattina a Roma. Il capoluogo provinciale si piazza all’ultimo posto (84esimo) della graduatoria nazionale peggiorando il punteggio ottenuto lo scorso anno. E così, su oltre 1milione e 200mila studenti italiani - sparsi per 6.600 edifici scolastici che hanno partecipato alla ricerca - quelli sassaresi sembrano essere i meno fortunati.

L’indagine. È la fotografia annuale fatta dagli ambientalisti sulla qualità delle strutture e dei servizi delle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado in capo ai Comuni italiani capoluogo di provincia. I dati si riferiscono al 2013 e sono stati raccolti attraverso questionari inviati alle amministrazioni comunali. L’obbiettivo del dossier è restituire il quadro degli investimenti effettuati dagli enti locali rispetto alla sostenibilità e la sicurezza degli edifici scolastici. Inoltre, una buona quota dei punteggi assegnati alle strutture è figlia delle cosiddette buone pratiche.

I parametri.Gli specialisti di Legambiente hanno stilato le graduatorie mettendo a sistema una fitta serie di indicatori che incidono nei casi specifici sia positivamente, sia negativamente. Ecco alcuni parametri che concorrono al punteggio in modo positivo: la presenza di aree verdi o di spazi per le attività sportive, la presenza di certificazioni di sicurezza e la manutenzione di elementi strutturali. E ancora, la disponibilità di servizi come scuolabus, biblioteche per ragazzi, mense scolastiche, sicurezza urbana delle aree esterne e la disponibilità di fonti d’energia rinnovabile. Senza dimenticare la copertura di reti Wifi, i pasti biologici nelle mense, la presenza di ZTL e la portata della raccolta differenziata. Per quanto riguarda i fattori di rischio, invece, vengono valutate negativamente la presenza di fonti di inquinamento interno alla struttura (amianto, radon) ed esterno (elettromagnetico, acustico, pericolo di incendi). Inoltre, anche la vicinanza alle scuole di antenne cellulari, discariche e aree industriali sono considerati fattori screditanti per l’ecosistema scolastico. Oltre alla graduatoria finale ne vengono stilate altre 2 intermedie.

Buone pratiche.In questa graduatoria vengono messe insieme le pratiche ecocompatibili. In sostanza si tratta della categoria in cui si valutano soltanto i lati positivi dei parametri sopra citati, e dove a posizioni più alte si trovano i Comuni che hanno investito maggiormente in servizi ed efficienza energetica. In questo caso Sassari si piazza al 72esimo posto (sempre su 84 Comuni capoluogo) con un punteggio di 31,8 punti e ancora una volta fanalino di coda fra le città sarde in gara.

I rischi. In modo analogo, gli esperti di Legambiente hanno stilato anche una “graduatoria del rischio”. Si tratta delle scuole «esposte a un maggiore rischio ambientale interno ed esterno». In questo caso, nelle posizioni più alte si trovano i Comuni con maggiori problemi come Sassari, che occupa il 21esimo posto con -12,9 punti. Tra gli indicatori presi in considerazione in questa ricognizione ci sono l’esposizione ad amianto e radon, e a fonti d’inquinamento acustico, industriale ed elettromagnetico. L’unica, magra, consolazione per la città è quella di essere la seconda peggiore in Sardegna dopo Cagliari (19esima posizione).

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