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Il Pul regala ossigeno ai titolari dei chioschi

di Salvatore Santoni
Il Pul regala ossigeno ai titolari dei chioschi

SORSO. Tre mesi di ossigeno extra per i concessionari dei chioschi lungo la fascia costiera di Sorso. È l’effetto dell’integrazione di alcuni documenti al Piano di utilizzo dei litorali (Pul),...

11 novembre 2014
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SORSO. Tre mesi di ossigeno extra per i concessionari dei chioschi lungo la fascia costiera di Sorso. È l’effetto dell’integrazione di alcuni documenti al Piano di utilizzo dei litorali (Pul), definita lo scorso agosto. Secondo l’adozione definitiva dello strumento urbanistico, esecutiva a partire dal 9 maggio scorso, i 6 mesi di tempo utili per adeguare le vecchie strutture sarebbero scaduti in questi giorni ma, per effetto dell’integrazione, l’esecutività del piano è stata posticipata al 14 agosto e quindi l’adeguamento delle strutture esistenti dovrà avvenire entro il 15 febbraio 2015. Mentre il Pul rischia di rimanere ostaggio di un ricorso al Tar proposto dai proprietari di un locale della seconda discesa a mare, in un’altra discesa, la settima, apre al pubblico il primo chiosco a norma di tutta la costa.

Cosa cambia. Per gli attuali concessionari che hanno ancora anni di proroghe da poter utilizzare cambierà tutto e niente. A loro oggi è chiesto di fare un nuovo investimento nell’ordine di centinaia di migliaia di euro che probabilmente non riusciranno mai ad ammortizzare per tempo. L’unica buona notizia è proprio la proroga della tagliola di altri 3 mesi, che impedisce la notifica della classica ordinanza di ripristino dello stato dei luoghi (alias demolizione). Pare che la maggior parte dei chioschi esistenti non rispetti neanche la vecchia disciplina urbanistica (che indica strutture di facile rimozione) e l’amministrazione comunale – se volesse – potrebbe intervenire in questo senso. Ciò detto, chi non adeguerà la struttura alle nuove disposizioni urbanistiche rischierà di perdere i restanti anni di concessione demaniale. Ma non è tutto, perché la vecchia struttura dovrà essere in ogni caso demolita, volente o nolente, a spese dei concessionari.

Il ricorso. Ma che il prossimo 15 febbraio sia l’ultima spiaggia per scongiurare il D-Day (inteso come “demolition”) non è poi così scontato. Sì perché, a complicare lo scenario – già di per sé caotico – ci si è messo un ricorso al Tar presentato dai gestori del “Chicco Bar”, che si trova sull’arenile del secondo pettine. In sintesi, il piano prevede una sola concessione là dove oggi sorgono due differenti strutture (più bar che semplici chioschi), ma non chiarisce quali dei due dovrà spiccare il volo. Lo chiarirà il Tar, sempre che ritenga ammissibile il ricorso stesso.

Nuove concessioni. Rispetto alle nuove concessioni, dal Comune non trapela nulla. Si tratta degli spazi che nessuno degli attuali concessionari avrebbe ambizione di occupare. Secondo il piano in vigore, le nuove concessioni demaniali verranno assegnate con gara di evidenza pubblica, e per ora si attende il bando. L’unica novità riguarda la conclusione dei lavori del primo chiosco a norma del nuovo Pul.

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