La Nuova Sardegna

Sassari

Delitto dell’orologiaio, ora ricomincia l’attesa

di Nadia Cossu
Delitto dell’orologiaio, ora ricomincia l’attesa

Il gip ha disposto ulteriori indagini e i familiari di Clemente sperano nella svolta Gli avvocati: c’è un assassino feroce in libertà e deve essere fatta giustizia

09 novembre 2014
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SASSARI. Per i familiari di Piergianni Clemente ora ha inizio una seconda attesa. Dopo la decisione del gip di disporre ulteriori indagini sull’omicidio dell’orologiaio 79enne, avvocati e parenti sperano nella svolta decisiva.

Naturalmente ora bisognerà attendere eventuali disposizioni del giudice Giuseppe Grotteria, al momento le forze dell’ordine non hanno ricevuto alcun incarico investigativo particolare. Ma d’altronde solo tre giorni fa il gip ha accolto la richiesta di opposizione all’archiviazione presentata dagli avvocati Anna Ganadu, Franca Lendaro e Chicco Manca ed è ancora troppo presto per capire quali saranno le prime mosse che la Procura intraprenderà.

I legali che tutelano i familiari della vittima hanno prospettato al giudice quelle che a loro giudizio sarebbero «piste non ancora battute». Sarebbero stati tralasciati in sostanza elementi investigativi rilevanti che potrebbero aiutare a identificare l’assassino di Piergianni Clemente. L’anziano orologiaio era stato ammazzato nel suo appartamento di viale Umberto il 29 settembre di due anni fa. Colpito alla testa e lasciato in una pozza di sangue nel corridoio. La vittima viveva da sola al piano terra della palazzina familiare e quella sera potrebbe aver aperto la porta senza indugio alla persona che poi lo ha ucciso, perché magari si fidava. Sarebbe plausibile considerato che – a detta di chi lo conosceva bene – il suo carattere particolarmente schivo e diffidente non lo avrebbe mai portato a far entrare uno sconosciuto in casa. È anche vero, però, che Clemente in quell’appartamento aveva un laboratorio dove aggiustava gli orologi e capitava spesso che qualcuno bussasse alla sua porta per chiedergli un aiuto.

Gli avvocati avrebbero indicato alcuni elementi, tra le altre cose una serie di oggetti (che potrebbero essere sottoposti presto ad analisi scientifiche) rilevati all’interno dell’abitazione e sui quali il killer potrebbe aver lasciato tracce o impronte. «C’è un assassino feroce in libertà – hanno ripetuto più volte i legali – e deve essere fatta giustizia. Siamo sicuri che la Procura farà tutto il possibile per dare un nome e un volto a chi ha massacrato in quel modo Piergianni Clemente».

Già nei prossimi giorni, dunque, potrebbe esserci qualche nuovo accertamento su disposizione della Procura della Repubblica. Chiaramente poi bisognerà attendere i tempi “tecnici” prima di arrivare a risultati concreti. Si riparte, le indagini andranno avanti per altri sei mesi, così come deciso dal giudice Giuseppe Grotteria.

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