La Nuova Sardegna

Sassari

sorso

L’ultimo saluto al geometra morto sulla strada di casa

di Salvatore Santoni
Una immagine del terribile incidente stradale
Una immagine del terribile incidente stradale

La cerimonia funebre nella chiesa di San Pantaleo. L’affetto degli amici di Gavino Vacca sui social network

08 novembre 2014
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SORSO. Sorso è sotto choc per la scomparsa di una persona riservata, onesta e ben voluta. Si sono celebrati oggi alle 16, nella parrocchia di San Pantaleo, i funerali di Gavino Vacca, il geometra morto l’altra notte in un incidente stradale sulla Sorso-Castelsardo. Vacca, 37 anni, ha perso il controllo della sua Ford Focus a due chilometri dal centro abitato di Sorso, dove la statale 200 diventa via Castelsardo e che, dopo qualche decina di metri, prende il nome di via Fiorentina, dove abita la famiglia. Lo separava da casa un breve tratto di strada che però non ha potuto percorrere.

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Secondo quanto è stato accertatato durante i rilievi, l’auto si è spostata da una corsia all’altra per qualche decina di metri, e infine il ribaltamento del veicolo che ha scaraventato sull’asfalto il professionista. È successo intorno alle 21 di giovedì sera, all’altezza del chilometro 14 della statale 200, e Vacca è spirato per le lesioni riportate dopo essere stato sbalzato fuori dall’auto.

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I segni rimasti sull’asfalto della statale 200 sembrano il racconto di una lotta per la sopravvivenza. Gavino ha provato a tenere l’auto in carreggiata a colpi di sterzo. Il mezzo ha compiuto una, due, o forse tre sbandate mentre il giovane sorsense tentava disperatamente di recuperare il controllo del veicolo. Ma purtroppo non è servito. Il mezzo si è ribaltato e la forza centrifuga ha poi fatto il resto proiettando il giovane fuori dall’abitacolo. L’impatto con il terreno ha causato i traumi che gli sono stati fatali in pochi secondi. A nulla è il tentativo di rianimarlo da parte dei soccorritori del 118 giunti sul luogo dell’incidente.

La notizia dell’incidente si è diffusa in città intorno alle 22 di giovedì sera, e da quel momento sui social network ha iniziato a scorrere un fiume ininterrotto di messaggi di cordoglio postati da amici e conoscenti. «Era una bravissima persona»: è una delle considerazioni più ripetute. Era un tipo riservato Gavino, con la testa sulle spalle e dedito al lavoro di geometra che svolgeva con serietà. Aveva iniziato anni fa in un ufficio di via Fiorentina, rione dove fra l’altro vive la sua famiglia. Successivamente si era messo in società con un collega aprendo un nuovo studio prima in piazza Bonfigli e poi in via Cottoni. Ultimamente pare che avesse ripreso a lavorare in proprio. Gavino era il secondo di tre figli maschi. Lascia Giacomo, Gianpaolo e la mamma Vannina. La sua scomparsa irrompe in un contesto familiare messo già a dura prova in passato. La donna, dopo la morte improvvisa del marito avvenuta circa 10 anni fa, ha saputo tenere insieme la famiglia con coraggio e umiltà. E non è un caso se la maggior parte dei messaggi di cordoglio ricordano Gavino come una persona tranquilla, volonterosa, dedita al lavoro e onesta: valori certamente assimilati nel contesto familiare dove è cresciuto.

Oggi l’intera comunità si stringerà intorno al dolore dei familiari.

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