La Nuova Sardegna

Sassari

Emorragia di abitanti, Nulvi ai minimi storici

Emorragia di abitanti, Nulvi ai minimi storici

Quello che un tempo era il capoluogo dell’Anglona si sta sempre più spopolando Al 31 ottobre i residenti sono scesi a 2.790 mentre erano quasi 3.300 nel 1840

04 novembre 2014
2 MINUTI DI LETTURA





NULVI. Se Martis, uno dei più piccoli Comuni dell’Anglona, rischia seriamente l’estinzione, come risulterebbe da un recente studio sullo spopolamento dei piccoli Comuni della Sardegna, anche Nulvi però non può certo essere felice del preoccupante fenomeno di lenta desertificazione demografica che, seppure più lentamente rispetto ai Comuni tendenzialmente in estinzione, sta colpendo anche quello che sino a qualche decennio fa era considerato il “capoluogo” dell’Anglona. Nulvi ha toccato infatti da qualche mese il suo minimo storico in quanto a numero di abitanti. Sono 2790 i residenti nulvesi al 31 ottobre scorso. Un record negativo mai raggiunto se si pensa che già nel 1840 questo centro agricolo dell’Anglona contava ben 3.239 anime, che sono andate via via crescendo e nonostante le ondate migratorie non sono mai scese sotto i 3.000 abitanti. Nel 2001 è iniziato il lento ma inesorabile calo e già in quell’anno il censimento accertava 2.992 unità. Da allora i continui saldi negativi tra nascite e morti hanno determinato l’attuale situazione. Purtroppo però la situazione è ben più grave perchè diverse decine di nulvesi, seppur mantenendo la residenza anagrafica, da anni non vi risiedono più perché hanno lasciato il paese natio in cerca di lavoro in diverse parti del mondo. Il caso più emblematico è quello di Londra dove ormai si è andata a stanziare una vera e propria comunità nulvese, fatta soprattutto da giovani. I primi giovani avventurosi e coraggiosi infatti, dopo trovato le più diverse sistemazioni lavorative, hanno fatto da ponte con amici, coetanei e parenti e da un paio d’anni un buona parte di un’intera generazione di giovani nulvesi ha scelto di vivere a Londra e in altre capitali europee dove risulta più facile trovare occupazione. Questo evidente malessere demografico si riflette ovviamente anche su altre desertificazioni, che stanno portando questo antico e un tempo florido centro dell’Anglona a un progressivo impoverimento. Basti pensare alla continua perdita di importanti servizi che conferivano a questo paese le peculiarità di un vero e proprio distretto, da quelli giudiziari a quelli scolastici e ora anche ferroviari, visto che si preannuncia imminente anche la soppressione della storica linea ferroviaria per Sassari. Resiste, seppur con le ben note difficoltà, il settore dall’allevamento e della produzione lattiero-casearia che grazie alla presenza della cooperativa “San Pasquale” continua ad avere a Nulvi un polo strategico per tutto il territorio. Inutile dire che a causare questa situazione ha contribuito fortemente la scarsa viabilità di cui il paese dispone. La tanto agognata “Strada dell’Anglona” su cui si erano riversate tante speranze, ancora oggi, dopo trent’anni dal suo concepimento, resta per i nulvesi una chimera. Un sogno inseguito da decenni ma mai realizzato.

In Primo Piano
Calcio Serie A

Al Cagliari non basta un gran primo tempo: finisce 2-2 la sfida con la Juve

di Enrico Gaviano
Le nostre iniziative