La Nuova Sardegna

Sassari

Strada chiusa da due anni e indagini mai effettuate

di Gavino Masia
Strada chiusa da due anni e indagini mai effettuate

Il dissesto in via dei Corbezzoli potrebbe nascondere una emergenza più vasta Chessa (Sel): «Serve un intervento urgente per rimuovere i rischi per le persone»

01 novembre 2014
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PORTO TORRES. Il dissesto stradale verificatosi in via dei Corbezzoli nel febbraio 2013 - che aveva determinato il crollo del manto stradale in prossimità di un pozzetto di ispezione della condotta idrica fognaria - non permette a distanza di quasi due anni l’apertura di un’arteria importate di collegamento tra il quartiere di Serra Li Pozzi e viale delle Vigne. Dopo l’ispezione effettuata dai vigili del fuoco, dal geologo e dai tecnici del Comune, si era accertato che, oltre al cedimento della pavimentazione stradale, gran parte dei sotto servizi, originariamente in appoggio diretto sul terreno, «risultavano privi di appoggio alla base e che il dislivello medio valutato tra la base delle tubature ed il terreno sottostante variava dai due ai quattro metri».

L’intervento in somma urgenza deciso dal Comune, costato circa 250mila euro, non ha però consentito al geologo di predisporre «un piano d’indagini finalizzato alla verifica della presenza, dell’estensione e dell’organizzazione del sistema carsico interno all’ ammasso calcarenitico». Una novità emersa ieri mattina durante i lavori della commissione Ambiente, che ha indotto il capogruppo di Sel, Toni Chessa, ha presentare una interrogazione urgente al sindaco Beniamino Scarpa. «Vorrei sapere – scrive Chessa – se in questo lasso di tempo il primo cittadino si sia attivato per far svolgere uno studio geologico approfondito e dettagliato dell’area in esame, al fine di individuare le cause di tale cedimento e, conseguentemente a ciò, se si sia attivato a far predisporre un intervento atto a rimuovere le eventuali cause di rischio nei confronti delle persone e cose». La relazione del geologo, infatti, dice chiaramente che con le operazioni di riempimento del dissesto stradale avvenuto non vengono assolutamente realizzate opere che eliminano le cause origine del dissesto, perciò si puntualizza sulla necessità che l’area non venga assoggettata a qualsivoglia tipologia di traffico veicolare. «Sarebbe di una gravità assoluta se niente di tutto ciò ad oggi fosse stato fatto – aggiunge Chessa –, in quanto si sarebbero sottoposti ad alti livelli di rischio le persone e le cose in modo inaccettabile: il sindaco deve affidare ad un esperto lo studio geologico del sito e far si che l’area sia sottoposta ad interventi in grado di rimuovere le cause di rischio».

Per il consigliere «la sicurezza e l’incolumità delle persone viene prima di tutto», e il compito della politica è anche quello di stabilire una gerarchia di priorità alle quali dare seguito: «Questa è una priorità molto alta, molto di più di altre attività che dovrebbero lasciare il passo in questo caso a tali emergenze».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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