La Nuova Sardegna

Sassari

Viaggio tra gli aspiranti imprenditori

di Andrea Massidda
Viaggio tra gli aspiranti imprenditori

Trentacinque giovani frequentano un corso di assistenza alla creazione di aziende organizzato dalla Camera di commercio

31 ottobre 2014
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SASSARI. In un territorio quotidianamente mortificato dalla crisi economica, dove ormai persino la speranza di trovare un lavoro è percepita come un privilegio (figurarsi quella di crearne del nuovo), c’è qualcuno che resiste alla tentazione di fuggire e prova con tutte le sue forze a realizzare un sogno imprenditoriale. Bisogna avere l’entusiasmo, l’energia e il coraggio dei giovani per tirare dritti senza farsi distrarre dalle parole di chi ha gettato la spugna perché strangolato dalle tasse e ostacolato da una burocrazia spietata. Ed è necessario avere voglia scommettere tutto su se stessi e sulle proprie capacità per continuare a credere che la fortuna aiuti gli audaci, per ignorare le cronache dei tanti fallimenti commerciali, dovuti talvolta - anche questo va detto - a un’eccessiva improvvisazione. Così non sorprende che la Camera di commercio di Sassari organizzi con cadenza regolare corsi gratuiti di assistenza tecnica alla creazione d’impresa rivolti a chi nel Nord Sardegna ha tra i venti e i quarant’anni e ritiene di aver in tasca un’idea vincente.

Full immersion. Tre giornate durante le quali l’aspirante imprenditore viene preso per mano e introdotto alla scoperta delle opportunità a livello nazionale e internazionale riservate alle start up, ma soprattutto viene guidato alle analisi di mercato e alla redazione di un business plan. Tutto senza coltivare facili illusioni, al punto che dopo i colloqui con una commissione di esperti ci sono quelli che ridimensionano il progetto o capiscono che è meglio abbandonarlo. «Noi cerchiamo di tenere vive le ambizioni di questi ragazzi - spiega Gavino Sini, presidente dell’ente camerale - e di far capire loro quelle che eventualmente possono essere le possibilità di sviluppo». Le idee? Di ogni tipo: dall’innovazione dei processi produttivi sino ai servizi. Ma ultimamente in molti puntano sull’agricoltura.

Olio di qualità. In mezzo ai trentacinque giovani che stanno frequentando il corso in questi giorni c’è ad esempio Andrea Corveddu, 32 anni, di Porto Torres, diploma all’Istituto per l’agricoltura di Santa Maria La Palma, che assieme a due colleghi vuole creare un’azienda olivicola capace di imporsi sui mercati internazionali. «Ero responsabile di magazzino alla New Holland, leader mondiale nella produzione di macchine agricole, con sede a Modena - racconta -, poi tutto è stato delocalizzato in Brasile ed eccomi qua a voler sfruttare qualche terreno di proprietà e le mie conoscenze su uliveti, frantoi e marketing». Andrea parte dal presupposto che nell’agro sassarese ci siano svariate centinaia di ettari inutilizzati e che si potrebbe creare una rete d’imprese con un marchio unificato: “Olio del Parco dell’Asinara”, tanto per dire. «Credo molto in questo progetto - conclude - e per realizzarlo sto spendendo il 90 per cento delle mie risorse economiche e fisiche. La verità ? Non ci dormo la notte».

Cavalli di razza. Tra le iniziative imprenditoriali più curiose presentate nel percorso formativo della Camera di commercio c’è indubbiamente quella che sta portando avanti Carla Caccamo, 20 anni, sassarese, iscritta in Giurisprudenza: vuole mettere in piedi un centro di riproduzione di cavalli sportivi. «È da quando ero ragazzina - spiega - che faccio equitazione a livello agonistico e col tempo - continua - mi sono resa conto che chi svolge questa disciplina non può più permettersi di andare all’estero per comprare a prezzi altissimi un cavallo di razza. Così il mio sogno è quello di partire dai sette puledri che già possiedo e di ingravidarli attraverso l’inseminazione artificiale per poi farli crescere con tutte le cure in un ambiente ideale come quello sardo. Ho una visione ben precisa di questa azienda - chiarisce -, non sono semplicemente innamorata della mia idea».

La forza del marketing. Maria Deiana, 31 anni, di Perfugas, e il suo amico Enrico Masala, 32 anni, di Bosa, entrambi laureati in Scienze della comunicazione (una con master in Fund raising, l’altro in Sviluppo sostenibile e Promozione del territorio) vorrebbero aprire un’agenzia di consulenza per organizzazioni non profit ed enti pubblici. «La ricerca di fondi, la progettazione e il marketing - spiegano quasi in coro - sono elementi ormai imprescindibili, ma in tanti ancora non lo capiscono, specie nel terzo settore. Tuttavia siamo convinti che per noi ci sia parecchio da lavorare: molte associazioni di volontariato si propongono malissimo trascurando anche le regole più elementari, mentre dovrebbero ragionare come un’impresa qualsiasi».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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