La Nuova Sardegna

Sassari

L’ex sindaco di NUle

«Il centro artigianale non va messo all’asta»

«Il centro artigianale non va messo all’asta»

NULE. «Alienare il Centro di diffusione artigianale di Nule significa privarsi di un gioiello». Così l’ex sindaco e ora capogruppo di minoranza di Nule Angelo Crabolu si pronuncia in merito alla...

31 ottobre 2014
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NULE. «Alienare il Centro di diffusione artigianale di Nule significa privarsi di un gioiello». Così l’ex sindaco e ora capogruppo di minoranza di Nule Angelo Crabolu si pronuncia in merito alla decisione della Comunità Montana di mettere in vendita alcuni immobili di sua proprietà, tra i quali appunto il locale nato a Nule per valorizzare la produzione tessile. Il bersaglio dell’ex sindaco è il suo successore Guido Leori soprattutto per le dichiarazioni rese da quest’ultimo nel corso della riunione del consiglio comunitario che ha deliberato l’alienazione.

«Nella riunione – riferisce Crabolu citando testualmente il verbale – il sindaco Leori ha reso una dichiarazione dicendo che “esisteva una società di gestione di tali beni che non è riuscita a gestire un bel niente ed è stata formalmente sciolta a fine del 2011”. Dichiarazione nella quale ci sono tutti gli estremi per una denuncia per falsa dichiarazione in atto pubblico», dice Crabolu, che inoltre imputa alla giunta Leori la situazione di abbandono nella quale attualmente versa il centro di diffusione artigianale.

«Con la guida del sindaco Leori – attacca Crabolu – il Comune di Nule e la società Goceano Sviluppo hanno abbandonato il centro di diffusione artigianale, preferendo esporre i tappeti d’autore nel vecchio centro pilota Isola, ora di proprietà del Comune, che alcuni esperti presenti all’ultimo concorso di tessitura hanno definito “un sottoscala”. Se questi sono i modi di valorizzare e aiutare le artigiane di Nule, fiore all’occhiello a livello internazionale, la minoranza del consiglio comunale non ci sta». Crabolu imputa all’attuale amministrazione, tra le altre cose, la colpa di aver abbandonato il centro, giustificandosi in consiglio dicendo che la manutenzione «non spettava al Comune ma alla Comunità Montana», e promette che «tale comportamento sarà oggetto di valutazione per la comunicazione alla Corte dei Conti per danno al patrimonio dello Stato». (b.m.)

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