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Sassari

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Sgominata banda specializzata nei colpi in banca: quattro arresti

Gianni Bazzoni
La conferenza stampa dei carabinieri
La conferenza stampa dei carabinieri

Almeno cinque i fatti accertati. Ai banditi è stato contestato anche il blitz al Banco di Sardegna di Trinità d’Agultu del 2012 che fruttò un bottino di 114mila euro

30 ottobre 2014
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SASSARI. «L’altra volta c’ero io con quelli là, eravamo attaccati attaccati. I carabinieri ci hanno visto e non hanno fatto in tempo neppure a sollevare la paletta...». Racconta compiaciuto la fuga dopo la rapina al Banco di Sardegna di Trinità d’Agultu, Giampiero Sette, 51 anni di Villagrande Strisaili. Parla al telefono ignaro di essere ascoltato dai carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale di Sassari che da tempo seguono i movimenti di una banda modulare specializzata in «rapine importanti».

E quella storia c’è anche nella relazione di servizio della pattuglia che il 6 agosto del 2012 incrocia le due auto che procedono vicinissime e a forte velocità, subito dopo che è scattato l’allarme per la rapina all’istituto di credito. Tre giovani, armati di pistole, avevano appena fatto irruzione nella banca, raccolto i clienti (una decina) in una saletta e legati con fascette ai polsi. Poi, minacciando il capo cassiere e una impiegata, si erano fatti versare in una busta di plastica (che si era rotta) e poi in uno zainetto rosso il denaro.

Ora, per quel colpo considerato “perfetto” e che aveva fruttato poco più di 114mila euro, sono state notificate in carcere quattro ordinanze di misura cautelare richieste dal pubblico ministero Angelo Beccu e firmate dal gip Marco Contu. Oltre a Giampiero Sette, riguardano i fratelli Giuseppe e Giovanni Antonio Monni, di 31 e 23 anni, e Pietro Mereu, anche lui di 23, tutti di Orgosolo e considerati i componenti del “gruppo operativo” che eseguiva materialmente le rapine armi in pugno. I reati contestati - a vario titolo - sono quelli di rapina aggravata, porto abusivo e detenzione di armi clandestine, violenza privata e sequestro di persona.

I quattro si trovano nel carcere di Nuoro perché arrestati nei giorni scorsi per la tentata rapina al supermercato Eurospin di Tempio e per quella - invece riuscita - all’ufficio postale di Santa maria Coghinas che aveva fruttato circa 60mila euro. Complessivamente le persone coinvolte nell’inchiesta sono 12 (otto più quattro) e ieri mattina, nel corso della conferenza stampa tenuta al comando provinciale, il maggiore Giuseppe Urpi e il capitano Antonio Pinna, hanno illustrato i dettagli dell’attività investigativa cominciata due anni fa. Confermando, tra l’altro, che il lavoro non è concluso, perché si stanno valutando almeno altre due colpi (ma potrebbero essere di più) messi a segno con modalità identiche nella provincia di Sassari.

I carabinieri erano partiti da Giampiero Sette, «considerato il basista», che per lungo tempo ha abitato a Badesi: nel corso delle indagini sono emersi i collegamenti che hanno permesso di individuare una banda «a composizione modulare», organizzata e capace di progettare ed eseguire rapine con alto indice di difficoltà. Non si muovevano con auto proprie, utilizzavano le staffette, lasciavano i cellulari a casa, si appoggiavano in abitazioni vicine agli obiettivi (arrivavano il giorno prima e ripartivano il giorno dopo il colpo). Nel corso delle attività, i carabinieri di Sassari hanno avuto la collaborazione dei colleghi di Valledoria, Porto Torres e Nuoro.

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