La Nuova Sardegna

Sassari

Farmacista infedele, chiuse le indagini

di Gianni Bazzoni
Farmacista infedele, chiuse le indagini

Accertati dalla polizia furti per circa 60mila euro con trucchi di vario genere. Nel mirino anche clienti anziani e indifesi

26 ottobre 2014
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SASSARI. Due anni di indagini per scoprire dove finivano parte degli incassi della farmacia (fino a un totale di circa 60mila euro), ma anche farmaci e altri prodotti. Con la consapevolezza che nel mirino erano finiti anche anziani clienti, specie persone con ridotta capacità cognitiva, raggirati o derubati senza che riuscissero a capire che cosa stesse realmente accadendo. Anche perché loro si fidavano della farmacista.

Nei giorni scorsi gli agenti della IV Sezione della squadra mobile della questura hanno notificato l’avviso di conclusione delle indagini a P.G., 49 anni, farmacista sassarese (già licenziata per giusta causa dal titolare). A lei il sostituto procuratore Giovanni Porcheddu ha contestato i reati di furto aggravato e continuato commesso con danno patrimoniale rilevante, con frode e abuso di relazioni d’ufficio. Vittime, oltre al titolare della farmacia (e datore di lavoro dell’indagata) anche alcuni anziani clienti.

L’indagine. L’attività degli investigatori della squadra mobile guidati dal dirigente Bibiana Pala era cominciata nell’inverno del 2012. Il titolare della farmacia aveva presentato una denuncia contro ignoti e segnalato che da tempo, al momento dell’inventario annuale, aveva rilevato una consistente perdita di magazzino con danno di decine di migliaia di euro e conseguente drastica riduzione del fatturato, tanto da mettere a rischio la stabilità economica dell’azienda.

La farmacista. Dai controlli - eseguiti con non poche difficoltà - gli investigatori della squadra mobile avevano raccolto indizi di colpevolezza nei confronti della farmacista infedele. Un lavoro complesso, portato avanti incrociando immagini e dati del sistema informatico e gestionale della farmacia. La donna era riuscita ad aggirare i controlli del titolare e a impossessarsi, nel tempo, di incassi, medicinali e parafarmaci.

Il finto errore. Uno dei sistemi adottati dalla farmacista prevedeva il finto errore: prima caricava «a vendita» il farmaco e poi annullava l’operazione. La vendita, però, era avvenuta regolarmente e solo dopo alcuni giorni la donna si impossessava del corrispettivo pagato dal cliente di turno.

Scontrini doppi. Sempre per errore, la farmacista fingeva di avere realizzato i doppi scontrini che esibiva al datore di lavoro alla chiusura di cassa. Scattava, quindi, l’annullamento e lo storno del controvalore di cui invece la donna si era impossessata al momento della vendita. Più facile intascare i soldi dei preparati galenici non contabilizzati nel sistema informatico.

Anziani raggirati. Scoperti anche furti fraudolenti ai danni di clienti abituali della farmacia: nel mirino soprattutto anziani e persone con difese ridotte. La farmacista riusciva persino a intervenire abusivamente modificando l’importo dei pagamenti Pos e a impossessarsi della differenza. A casa della donna erano stati recuperati medicinali, ricette e fustelle.

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