La Nuova Sardegna

Sassari

Ricette fantasma, il precedente del 2005

Ricette fantasma, il precedente del 2005

Il caso si concluse per intervenuta prescrizione. Il dottor Marras era stato indagato con due farmacisti

25 ottobre 2014
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SASSARI. Non è la prima volta che il dottor Marras entra in una indagine dei carabinieri del Nas. Nel 2005, infatti, i militari si erano trovati a indagare su un presunto traffico di ricette e sette anni dopo era finito a processo per i reati di truffa e ricettazione, abuso d’ufficio e falsità ideologica. La storia si era conclusa con un nulla di fatto per intervenuta prescrizione.

Stando alle accuse, tra il 2003 e il 2004 (l’indagine era stata chiusa nel 2005), il medico era stato accusato di avere prescritto farmaci a un nutrito gruppo di “ignari” pazienti.

In pratica i carabinieri del Nas avevano recuperato - durante una serie di accertamenti - almeno 100 ricette che contenevano prescrizione di farmaci - alcuni pare con aggiunte successive a penna - che i rispettivi pazienti sostenevano allora di non avere mai assunto. Il dottor Gianni Marras era finito nell’inchiesta insieme a una collega - medico di base e dietologa - e a due farmacisti, tutti sassaresi.

Secondo l’accusa, il “gioco” delle ricette sarebbe stato messo in piedi per realizzare una truffa ai danni dell’Asl relativa al rimborso dei farmaci prescritti ma mai venduti e, quindi, non ritirati e non utilizzati dagli intestatari delle ricette.

Da quelle indagini era scatutira l’udienza preliminare e poi il processo al medico di base e a due farmacisti (ai quali era stato contestato solo il falso ideologico e l’abuso di ufficio). Il Tribunale, però, circa sette anni più tardi aveva dovuto prendere atto che tutte le accuse erano cadute per effetto del tempo. E nel mese di novembre del 2012 era stato lo stesso pubblico ministero Carlo Scalas (che aveva ereditato il caso dal collega Michele Incani) a sollecitare l’assoluzione per intervenuta prescrizione.

Nel corso delle indagini, i carabinieri del Nas avevano sentito numerosi testimoni che avevano raccontato di non avere mai acquistato quei farmaci indicati nelle ricette. La Asl si era costituita parte civile, ma di fronte alla prescrizione i legali avevano rinunciato anche alla richiesta della provvisionale.

I difensori del dottor Marras, invece, avevano indicato una trentina di testimoni che avrebbero confermato di essere affetti da patologie che, in qualche modo, potevano essere curate con i medicinali “fantasma”. (g.b.)

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