La Nuova Sardegna

Sassari

Bruciò il velo della suora, sarà rieducato

di Nadia Cossu
Bruciò il velo della suora, sarà rieducato

Linea dura per il 17enne che partecipò alla bravata: dovrà stare a casa dalle 17 alle 7, non potrà girare per bar e discoteche

24 ottobre 2014
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SASSARI. Non potrà uscire di casa dalle 17 alle 7 del mattino, tutti i giorni, compresi il sabato e la domenica. Avrà l’obbligo di frequentare regolarmente la scuola e di rincasare entro le cinque del pomeriggio evitando qualsiasi contatto con persone che abbiano precedenti penali. E, ancora, dovrà dimenticarsi discoteche, bar e sale giochi.

Diciassette anni dovrebbero essere l’età della spensieratezza, delle partite di calcio, basket, pallavolo. Gli anni delle feste tra coetanei, dello studio, dei primi veri amori. Ma si dovrebbe anche essere sufficientemente maturi per capire che un’eccessiva disinvoltura nelle proprie azioni talvolta può avere conseguenze anche drastiche. Per questo motivo nei confronti del giovane che lo scorso 15 ottobre, insieme ad altri due amici, aveva cercato di incendiare il velo di una suora che camminava in piazza d’Armi, è stata disposta la misura cautelare delle prescrizioni. Un provvedimento emesso dal tribunale su richiesta del procuratore della Repubblica per i minorenni Elena Pitzorno dopo la dettagliata relazione fornita dagli uomini della squadra mobile che, coordinati dal dirigente Bibiana Pala, hanno seguito tutta la fase investigativa. Decisione che arriva dopo la denuncia in stato di libertà di due maggiorenni (un 18enne e un 19enne) – uno dei quali si trova al momento ancora agli arresti domiciliari – e, appunto, del ragazzo di 17 anni.

Le prescrizioni hanno una finalità ben precisa: rieducare. Il giovane, seguito dai Servizi sociali, «dovrà fare un percorso di educazione alla legalità – così spiegano dalla questura di Sassari – e al rispetto degli altri». E proprio la polizia, a qualsiasi ora delle giornata, potrà verificare il rispetto di queste limitazioni. «In caso di trasgressioni, il tribunale per i minorenni potrà aggravare la misura, applicando la permanenza in casa che è certamente molto più afflittiva delle prescrizioni».

Insomma è una linea dura quella adottata dal tribunale nei confronti del ragazzo di 17 anni. Anche perché ciò che è accaduto il 15 ottobre è decisamente grave. La suora non si era resa conto che i tre giovani la pedinavano da qualche minuto. Ed era talmente assorta nella recitazione del rosario, che aveva continuato a camminare tranquillamente anche quando il suo velo all’improvviso aveva preso fuoco. Per fortuna si erano accorti di tutto un militare, la sua fidanzata e un altro passante che avevano raggiunto immediatamente la religiosa riuscendo a spegnere le fiamme prima che fosse troppo tardi. In mezzo a tutta questa brutta storia era finita anche una dodicenne alla quale gli stessi tre ragazzi avevano cercato di incendiare i capelli. Non c’erano riusciti, lei si era spaventata moltissimo e loro nel frattempo avevano cambiato “obiettivo”.

Alcuni giorni fa era finito davanti al giudice il 18enne che aveva spruzzato materialmente il liquido infiammabile per poi incendiare il velo della suora. Il giudice aveva condannato duramente l’insensatezza del gesto sottolineandone con forza la gravità. Se quelle persone non fossero intervenute in tempo, la suora avrebbe potuto trasformarsi in pochissimi secondi in una torcia umana. Gli avvocati della difesa, da parte loro, avevano spiegato che dietro tanta leggerezza si nascondeva un disagio profondo, tanto che il diciottenne da diversi anni è in cura al centro di igiene mentale per un problema psichico ed è anche seguito dall’équipe del Serd per dipendenza dall’alcol. Il prossimo 28 ottobre gli avvocati Massimiliano Tore e Gabriella Marogna chiederanno che venga sottoposto a perizia psichiatrica.

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