La Nuova Sardegna

SASSARI. Il giorno dopo le nove ordinanze di custodia cautelare per la presunta banda di rapinatori dell’ufficio postale di Santa Maria Coghinas, in tribunale a Nuoro c’è stata una nuova udienza del processo ai cinque imputati della tentata rapina all’Eurospin di Tempio (gli altri tre sono andati in abbreviato). Secondo la Procura la banda sarebbe sempre la stessa.

Il processo si era aperto lo scorso 8 ottobre con le eccezioni sollevate dagli avvocati difensori Francesco Carboni e Rinaldo Lai (del foro di Nuoro) in merito alla competenza territoriale del processo. Nuoro secondo i legali, Sassari secondo il pubblico ministero Giovanni Porcheddu. Ieri nuova eccezione della difesa sull’inutilizzabilità delle intercettazioni perché i cd non risulterebbero allegati al fascicolo del pm. Il 29 il collegio scioglierà la riserva e inizierà a sentire i primi testi dell’accusa.

I fatti riguardano gli otto arresti che i carabinieri di Sassari eseguirono lo scorso aprile nell’ambito delle intercettazioni ambientali che rivelarono la pianificazione di una rapina all’Eurospin di Tempio. I militari entrarono in azione 24 ore prima del colpo sulla 131 dove fermarono l’auto di Giampiero Sette, 51 anni, e della moglie Agostina Loi, 53, entrambi di Villagrande Strisaili. Nella macchina vennero trovate due pistole, caricatori, cartucce, passamontagna, guanti da lavoro e fascette di plastica. La banda avrebbe avuto come base Tempio, dove Roberto Piroddi, 28 anni di Lanusei (figlio della Loi) e la compagna Arianna Ranedda, 22, di Tempio, stando alle indagini avrebbero messo a disposizione un appartamento come base logistica. Del commando avrebbero fatto parte Giuseppe Monni di 31 anni, suo fratello Giovanni Antonio, 23, e Pietro Mereu, 23, tutti di Orgosolo. Infine, a fornire le armi alla banda sarebbe stato Battista Pisanu, 51 anni, allevatore orgolese.