La Nuova Sardegna

Sassari

Rapinatori con autista, presa la banda

di Gianni Bazzoni

Eseguite nove ordinanze di custodia, i carabinieri hanno scoperto gli autori del colpo alle Poste di Santa Maria Coghinas

22 ottobre 2014
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SASSARI. Quando si spostavano usavano grande attenzione e si preoccupavano di non lasciare tracce. Niente auto personale e neppure cellulari che così risultavano - in caso di rilevazione - regolarmente a Orgosolo. Avevano gli autisti che li accompagnavano e poi andavano a riprenderli. Dopo un anno, però, i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale hanno chiuso il cerchio attorno alla banda modulare specializzata in rapine. Nove le ordinanze di custodia cautelare eseguite ieri - sette in carcere, una ai domiciliari e un obbligo di dimora - in particolare per la rapina all’ufficio postale di Santa Maria Coghinas, che aveva fruttato un bottino di 67mila euro. Nell’occasione vennero tenuti in ostaggio - per quasi 40 minuti - una decina di utenti oltre alla direttrice, obbligata a fingere di lavorare fino al momento dell’apertura della cassaforte a tempo. Tutti gli arrestati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di rapina aggravata, porto abusivo di coltello, detenzione di armi clandestine, violenza privata e sequestro di persona.

Il gruppo di fuoco - secondo i carabinieri - era formato da tre orgolesi: i fratelli Giuseppe e Giovanni Antonio Monni, di 31 e 23 anni, e da Pietro Mereu, di 23. Sarebbero loro i giovani, con il volto coperto e armati di pistole, che il 2 agosto del 2013, alle 10.30, fecero irruzione nell’ufficio postale di Santa Maria Coghinas. Agirono senza alcuna fretta, ripresi da telecamere della zona. Legarono gli utenti con delle fascette da elettricista e se ne andarono con 67mila euro e portandosi dietro l’’hard disk del sistema di videosorveglianza.

Per quell’episodio, i carabinieri avevano già individuato i basisti: i coniugi Giampiero Sette e Agostina Loi, di 51 e 52 anni: per lungo tempo abitarono a Badesi per poi trasferirsi a Villagrande Strisaili, mantenendo però relazioni e contatti in Anglona e nella Bassa valle del Coghinas. Proprio dalle indagini nei loro confronti erano emersi i collegamenti che hanno permesso di risalire alla banda. E nel corso dell’attività investigativa era stato sventato l’assalto, già pianificato, all’Eurospin di Tempio. In quella occasione i carabinieri fermarono Roberto Piroddi (figlio di Agostina Loi) e la sua compagna Arianna Ranedda, considerate le persone che dovevano fornire l’appoggio logistico alla banda a Tempio. Tra marzo e aprile, infatti - secondo le risultanze investigative - Giampiero Sette aveva organizzato la rapina al supermercato gallurese che doveva essere eseguita dai fratelli Giuseppe e Giovanni Antonio Monni e da Pietro Mereu, tutti di Orgosolo. Il 4 aprile, però, Sette e Loi erano stati intercettati e arrestati dai militari sulla 131, nella zona di Bonorva, mentre trasportavano a bordo della loro auto 3 pistole clandestine, guanti, passamontagna e fascette. Poche ore dopo, a Orgosolo, erano stati fermati i fratelli Monni e Pietro Mereu. Nella conferenza stampa di ieri al comando provinciale, gli investigatori hanno illustrato il quadro dell’indagine «Seven & More»: si è scoperto così che Salvatore Mulas e Massimiliano Ruiu, di 33 e 36 anni, , residenti a Santa Maria Coghinas, facevano i sopralluoghi negli obiettivi da colpire, mentre Serafino Mesina e Paola Filindeu, 37 anni di Orgosolo, svolgevano il ruolo di autisti (il primo è finito ai domiciliari, mentre alla donna è stato imposto l’obbligo di dimora). L’inchiesta è coordinata dal pm Giovanni Porcheddu e i provvedimenti sono stati firmati dal gip Carla Altieri.

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