La Nuova Sardegna

Sassari

Un orto urbano al servizio di alunni e mensa Caritas

di Paoletta Farina
Un orto urbano al servizio di alunni e mensa Caritas

Studenti di Agraria hanno recuperato un terreno concesso dalle Figlie di Maria In un’area incolta in via Rolando un progetto di valenza didattica e sociale

21 ottobre 2014
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SASSARI. Fino allo scorso maggio era un terreno incolto, con le erbacce che crescevano alte come alberi. Adesso ci sono filari e filari di verdure. Grazie a un progetto gestito da un gruppo di universitari della Iaas-Asa (l’Associazione internazionale degli studenti di Agraria) e grazie alla disponibilità data dall’Istituto Figlie di Maria, proprietario dell’area, in via Rolando sembra di ritornare ai tempi in cui Sassari era conosciuta come città degli orti e i suoi prodotti genuini rinomati.

“Orto in città”, questo il nome del progetto, si prefigge diversi obiettivi. Prima di tutto quello di essere una palestra di apprendimento per gli studenti che sul campo possono davvero imparare tutti i segreti dell’orticoltura. Ma ha anche scopi didattici, sociali e ambientali. La sinergia nata con lo storico Istituto Figlie di Maria, fondato come orfanotrofio nel 1832 grazie all’impegno del marchese di Putifigari Vittorio Pilo Boyl, prevede infatti che i bambini che lì frequentano l’asilo e le elementari «possano apprendere l’importanza dell’educazione ambientale ed alimentare, i cicli colturali e la stagionalità dei prodotti: temi che le generazioni più giovani non sempre hanno modo di sperimentare», spiega Giuseppe Spada, laureando in Agraria e responsabile del progetto. Ma anche che i prodotti ritornati a crescere in quell’appezzamento che fino a trent’anni fa era stato proprio un orto, possano essere destinati alla mensa scolastica dell’Istitutoe a quella della Caritas che, proprio in via Rolando, ha la sua sede. In un circolo virtuoso che prevede anche che i rifiuti organici delle stesse mense possano essere utilizzati per produrre compost utile a concimare il terreno.

Il gruppo di studenti di Agraria, che ormai da cinque mesi lavora nell’Istituto, è composto oltre che dai sassaresi Spada, Eugenio Marras e Guido Castellani, anche da Gabriele Casu (Capoterra), Davide Ferrari (Tortolì), Federico Azuni (Olzai, Sara De Fraia (Iglesias), presidente dell’Asa sassarese, e Riccardo Serpi (Pabillonis), responsabile della coltivazione. Racconta Giuseppe Spada: «Il lavoro di ripulitura dell’area ci ha assorbito parecchio, poi siamo passati alla realizzazione dell’impianto di irrigazione. L’acqua ci arriva abbondante da un pozzo che pesca in una delle dragunaie che attraversano la città». Infine il raccolto, ottimo. Il lavoro di orticoltori degli aspiranti agronomi è stato seguito con curiosità e soddisfazione passo per passo dagli inquilini dei palazzi che si affacciano sull’orto. «Ci hanno fatto i complimenti e incitato a proseguire – racconta ancora Giuseppe Spada –. In fondo abbiamo recuperato una zona degradata restituendola al suo uso originario». E sono stati proprio loro, gli abitanti della zona, molti dei quali pensionati, a gustare per primi il raccolto. Con loro si è creato quasi un rapporto di collaborazione. Agli studenti hanno offerto consigli e semenze di tutti i tipi. Facendo il tifo non appena sono spuntante le prime zucchine e melanzane. Insomma, l’orto è diventato un fatto importante anche per il quartiere. E lo ha dimostrato il successo delle vendite di ortaggi, a prezzo di costo, per autofinanziare il progetto.

Ora c’è un ulteriore obiettivo per il progetto ed è quello di aprire questo spazio alla città. E presto gli universitari si dedicheranno anche alla cura del bellissimo giardino dell’Istituto.Intanto in questi giorni sono arrivati dalla Polonia, dalla Francia, dalla Slovenia e dalla Croazia, studenti di Agraia che aderiscono all’Asa internazionale. L’orto di via Rolando è stato una delle mete per gli ospiti.

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