La Nuova Sardegna

Sassari

La statua del Beato Zirano ora è al sicuro

La statua del Beato Zirano ora è al sicuro

Trasferita nel cortile del convento di Santa Maria e subito restaurata dallo scultore Stefano Chessa

21 ottobre 2014
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Ora è restaurata e al sicuro la statua del Beato Francesco Zirano. Come annunciato, ieri mattina la scultura, che nella notte tra venerdì e sabato era stata imbrattata e mutilata, ha traslocato da via padre Zirano al convento dei frati francescani a Santa Maria di Bethlem. Lontano da atti vandalici. È stata sistemata nel cortile del monastero, un luogo in cui comunque potrà essere visitabile. Allo stesso tempo la statua è stata rimessa a posto dallo scultore che l’ha realizzata su commissione dei frati.

Stefano Chessa ieri mattina ha curato il trasporto della scultura, del peso di 35 quintali, trasporto che ha reso necessario l’utilizzo di una gru e mola attenzione perché non venissero procurati nuovi danni al simulacro del Beato sassarese. Una volta che l’effigie è arrivata a destinazione lo scultore ha proceduto alla sostituzione delle dita delle mani e dei piedi della raffigurazione del frate francescano, mozzate durante il grave atto vandalico.

«Il lavoro di restauro è riuscito perfettamente, il danno procurato non è piuù visibile», ha commentato con soddisfazione l’artista, originario di Birori, e che oltre quarant’anni anni vive nella borgata di Bancali, dove ha anche il suo laboratorio. Era stato proprio Chessa tra i primi a scoprire che la statua era stata oltraggiata e lui a dare la notizia ai frati di Santa Maria.

Il grave episodio si è consumato ad appena sei giorni dalla cerimonia di beatificazione di padre Zirano, avvenuta in piazzale Segni alla presenza di diecimila fedeli. Beatificazione che Papa Francesco ha proclamato in seguito al coraggioso esemio di cristiano che il frate sassarese diede. Padre Zirano venne ucciso nel 1603 ad Algeri dove si era recato nel tentativo di liberare dalla prigionia un cugino. Fu condannato a morte e scorticato vivo, e le sue ultime parole furono dedicate al suo amore per il Signore.

Il sacrificio diFrancesco Zirano è raffigurato nella statua scolpita da Stefano Chessa. Il frate, con i polsi legati , mosstra le ferite e la sua sofferenza.

L’immagine sacra era stata collocata nella via che gli venne intitolata. Ma l’accanimento di cui è stata oggetto (prima della mutilazione erano stati rubati anche i fiori che l’adornavano) ha convinto i frati a mettere al riparo la scultura.

Video

Raggiunto l'accordo per la Giunta, Alessandra Todde: «I nomi degli assessori subito dopo Pasqua»

Le nostre iniziative