La Nuova Sardegna

Sassari

La folla brucia le bollette in piazza

di Vincenzo Masia
La folla brucia le bollette in piazza

A Ittiri il sindaco Tonino Orani ha dovuto fronteggiare i cittadini inferociti per gli importi della Tari

21 ottobre 2014
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ITTIRI. La potenza della disperazione per una grande sofferenza sociale e la forza del coraggio hanno creato una bomba d’acqua, politica, che ieri mattina ha investito in pieno il sindaco Tonino Orani e la sua maggioranza. Oltre quattrocento persone, in un baleno, sono apparse in piazza del Comune sbandierando gli avvisi di pagamento della Tari e gridando slogan, per la verità poco edificanti, all’indirizzo del primo cittadino. In un attimo carabinieri e vigili urbani presenti nella piazza hanno, in via precauzionale, fatto da anello intorno al sindaco che però ha preferito il contatto diretto con i suoi concittadini. Orani ha risposto con puntualità a tutte le domande e, per niente intimorito dalla folla vociante, ha fornito risposte che tuttavia non hanno attenuato la contestazione di una piazza troppo arrabbiata. Le accuse rivolte al primo cittadino hanno riguardato, prevalentemente, la tassazione locale con particolare riferimento alla Tari che, di fatto, è stata la miccia che ha innescato la protesta. Le donne, qualcuna con le lacrime agli occhi, sono state quelle che, maggiormente, hanno contestato, con forza e determinazione i criteri scelti dall’amministrazione comunale per la tassazione locale. E quando qualcuno ha provato a cercare di alleviare la posizione del sindaco descrivendolo come l’ultimo anello di una catena le cui maglie rappresentano i diversi livelli di responsabilità, sopratutto nazionale, i fischi e le urla di disapprovazione hanno suggerito che, forse, era meglio lasciar perdere. Una giovane madre di famiglia, sbandierando un foglio contenente un elenco dei beneficiari dei fondi nazionali destinati al sostegno per le spese di affitto, con a fianco i relativi importi, si è sentita dire dal sindaco Orani, che chi aveva prodotto quel documento (scaricabile dal sito del Comune) ha compiuto una vigliaccata. “Su bisonzu ispinghet boghe” (Il bisogno spinge a lamentarsi) diceva un vecchio che, ai bordi della piazza, in ultima fila, ascoltava con interesse i numerosi interventi. In quel proverbio sta tutta la tragedia e l’indigenza di famiglie che, con figli e marito disoccupati, non ricevono un euro da mesi. In un attimo son saltati i freni inibitori che, normalmente, trattengono dal metter in piazza le situazioni di disagio economico e sociale. Ed ecco una vecchia signora, in costume tradizionale, prendere gli avvisi di pagamento della Tari e dargli fuoco. Il suo gesto è stato seguito dal altri cittadini ma la maggior parte degli avvisi sono finiti dentro una busta per la raccolta differenziata che è stata consegnata al sindaco.

Tra le richieste formulate al capo dell’esecutivo la rinuncia all’indennità da parte di sindaco e assessori. La risposta di Orani è stata: «Quando tutti quelli che stanno sopra di me, dal Governo centrale in giù, faranno una simile scelta, anch’io sarò disponibile a rinunciare all’indennità di carica». La manifestazione, infine, si è sciolta senza alcuna apprezzabile decisione. Occorrerà attendere gli sviluppi, sul fronte politico, visto che ieri nessun esponente di partito ha preso la parola.

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