Nessuna speranza per Riccardo Fiori
Il giovane imprenditore caduto dalla moto è tenuto in vita dai macchinari in attesa di un possibile espianto degli organi
SASSARI. Non ci sono più speranze per Riccardo Fiori, l’imprenditore di 31 anni che nella notte fra venerdì e sabato è caduto rovinosamente dalla proprio moto a Predda Niedda, mentre rientrava a casa. Anche gli ultimi accertamenti tecnici hanno dato responso negativo e il giovane è tenuto in vita solo dalle macchine, in attesa che si possa procedere a un eventuale espianto degli organi.
Riccardo Fiori era ricoverato nel reparto di rianimiazione dell’ospedale civile, dopo esser stato sottoposto a un lunga e delicato intervento chirurgico che si era reso necessario per cercare ridurre una imponente emorragia.
Le sue condizioni erano comunque apparse gravissime ai primi soccorritori del 118: il giovane imprenditore è caduto mentre percorreva la nuova rotatoria realizzata a Predda Niedda. Probabilmente Riccardo Fiori è stato sbalzato dal “TMax” ed è finito contro il cordolo che delimita la carreggiata. L’allarme è stato dato da un automobilista che ha notato lo scooter in mezzo alla rotatoria e il guidatore riverso sulla strada. Il giovane è stata trasportato immediatamente al pronto soccorso dell’ospedale civile di Sassari dove i medici si sono subito resi conto della gravità delle ferite riportate da Riccardo Fiori, e ne hanno disposto l’immediato trasferimento nel reparto di rianimazione. Poche ore dopo il ricovero, però, le sue condizioni sono ulteriormente peggiorate, circostanza che ha indotto i medici a sottoporre il giovane a un intervento chirurgico per cercare di ridurre alcune criticità.
Per tutta la giornata di ieri i medici hanno sperato di riuscire a salvare Riccardo Fiori, anche se le condizioni del giovane erano gravissime. Ieri sera l’equipe di neurochirurgia ha effettuato l’ultimo accertamento tecnico che ha emesso un responso agghiacciante: nessun segnale elettrico sul tracciato encefalografico.
Conosciutissimo in città per i suoi trascorsi sportivi, Riccardo Fiori rientrava a casa dove vive con la compagna e un bambino in tenera età. Dopo aver lavorato per diverso tempo in Costa Smeralda, era rientrato in città e da qualche anno gestisce lo storico “Caffè Mokador” in piazza Castello. E grazie al suo impegno anche in gare e manifestazioni a scopo benefico, il Mokador è diventato un punto di riferimento per numerosi sportivi, frequentato da diversi giocatori della Dinamo e della Torres. E in segno di solidarietà, ieri gli Ultras hanno seguito in silenzio la gara che si è giocata al Vanni Sanna.