La Nuova Sardegna

Sassari

Le anguille tornano nel lago Coghinas

di Gerolamo Squintu
Le anguille tornano nel lago Coghinas

Tula, quasi ultimati i lavori per la realizzazione della scala pesca. Nuove opportunità per l’attività di tipo sportivo

17 ottobre 2014
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TULA. Sta finalmente per diventare realtà un sogno da anni coltivato dai tanti appassionati pescasportivi residenti non solo a Tula ed Oschiri. Infatti sono in via di ultimazione i lavori relativi alla scala pesca negli sbarramenti di Casteldoria e di Muzzone sul fiume Coghinas con i relativi laghi. È da rilevare nel contempo il notevole successo e la vasta eco anche a livello internazionale suscitata dal convegno sul tema “Abbas- Sport Fishing Tourism”, svoltosi ai primi del mese scorso a Tula, presenti fra gli altri, delegazioni di esperti del settore provenienti dalla Svezia e dalla Norvegia. In quell’occasione fu fatto il punto sulle possibilità offerte dallo sviluppo di un settore molto importante, quello della pesca sportiva che infatti nei Paesi del Nord Europa è particolarmente sviluppato. Tutti sono stati concordi nel sottolineare l’opportunità di sfruttare una realtà “donata” all’uomo dalla natura come il lago, con tutte le attività che potrebbe comportare per l’uomo.

Purtroppo uno dei fattori che ha impedito lo sviluppo di questa attività è stata la creazione delle due dighe perché non era più consentito alla ceche delle anguille di risalire il fiume per cui quella che un tempo era una nutrita presenza della gustosa specie ittica nei due invasi è quasi del tutto scomparsa. Malauguratamente nel tempo si è così pure persa la memoria delle ricercate, saporitissime “panadas de ambidda”, vanto dell’arte culinaria delle casalinghe oschiresi. Si tratta di una specialità un tempo molto diffusa nel territorio così come lo sono ancora oggi altre ricette a base di anguilla in zone dell’isola (vedi l’Oristanese) dove la pesca di questo prodotto ittico è praticata con assiduità dagli operatori del settore.

È da ricordare che nel 2009 l’amministrazione provinciale Olbia-Tempio ha varato il progetto coordinato dall’ingegner Massimo Sartorelli con uno stanziamento iniziale di 373.829,30 euro per l’intera opera. Per definire meglio il tutto fu organizzata nell’agosto del 2012 ad Olbia un’apposita conferenza di servizi nel corso della quale tutti gli enti interessati, Enel compresa, garantirono la più piena disponibilità e la loro fattiva collaborazione. Con l’entrata in funzione dell’impianto di risalita ci sarà anche un efficace rilancio del territorio non solo ai fini della pescasportiva con i frequentatori delle sponde del nostro splendido lago sempre più numerosi, provenienti in specie dalla Toscana e dall’Emilia-Romagna, ma anche dall’estero. Una forte raccomandazione però i pescasportivi locali rivolgono alle forze dell’ordine ed alle Guardie Forestali in particolare affinché abbiano ad incrementare e rafforzare i servizi di vigilanza sulla regolarità delle catture della fauna ittica e sul traffico spesso indiscriminato di barche e motoscafi nel suggestivo specchio d’acqua, sia sul versante tulese che in quello di Oschiri.

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