La Nuova Sardegna

Sassari

Carta: «Quel che serve è tolleranza zero»

Carta: «Quel che serve è tolleranza zero»

Sassari, mozione in consiglio comunale sul disturbo della quiete notturna e altre violazioni dell'ordine pubblico

17 ottobre 2014
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SASSARI. La proposta è molto chiara: creare un corpo speciale all’interno della Polizia Municipale che si occupi specificamente di ordine pubblico e di prevenzione del disturbo della quiete soprattutto nelle ore serali e notturne. Ma non solo, la proposta è di prevedere una vigilanza molto più stretta nelle zone calde della città. L’autore è il consigliere comunale di Forza Italia Giancarlo Carta che con una mozione chiede a sindaco e giunta di porre fine agli atti di bullismo e di aggressività posti in essere «sempre più spesso da bande di ragazzini e non che importunano, minacciano e purtroppo anche aggrediscono gli inermi passanti che hanno la sfortuna di passare nel centro della città, soprattutto in zone ben conosciute come piazza Castello, via Brigata Sassari, Portici Crispo, piazza Santa Caterina, giardini pubblici ed emiciclo Garibaldi. Ovviamente questo stato di insicurezza porta le persone ancora più lontano dal centro cittadino causando danni economici alle già disastrate attività commerciali presenti e ancora aperte».

Carta prosegue dicendo che «il cittadino sassarese vede i vigili urbani come un fastidioso notificatore di sanzioni piuttosto che un operatore utile a mantenere ordine e sicurezza nelle nostre strade. Risulta ormai indifferibile che ci si attivi immediatamente affinché si evitino gli episodi di bullismo, violenza, disturbo della quiete pubblica che troppo spesso stanno capitando nelle nostre strade e piazze e che i responsabili vengano puniti nel modo più severo possibile. Insomma ci vuole tolleranza zero». Per questi motivi Carta chiede che si potenzino i servizi di politiche giovanili e dei servizi sociali affinchè ci sia un lavoro proficuo anche di prevenzione e formazione da parte del Comune; l’amministrazione ha il dovere di dare a questi giovani altre possibilità di crescita culturale, diverse dalla strada, organizzando per esempio attività che interessino i giovani e li allontanino dai bar e dalle cattive compagnie».

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