La Nuova Sardegna

Sassari

Apre il gas in casa, arrestato per strage

Apre il gas in casa, arrestato per strage

Renato Farinelli ha tentato di far esplodere l’abitazione della ex convivente ma i poliziotti lo hanno bloccato in tempo

17 ottobre 2014
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SASSARI. Prima ha reciso il tubo della bombola del gas, poi ha aspettato che l’appartamento della convivente si saturasse. Infine è uscito e ha tentato di dare fuoco alla finestra dell’abitazione. Poteva essere una strage.

Qualcuno però ha notato Renato Farinelli, sassarese, cinquant’anni, numerosi precedenti penali, che armeggiava con una bottiglia e con un accendino. Stava spargendo del materiale infiammabile, e gli agenti della squadra volanti lo hanno fermato appena in tempo, immobilizzato e tratto in arresto.

I poliziotti poi sono entrati all’interno dell’alloggio e sono stati investiti dal fortissimo odore. L’aria ormai era già irrespirabile. Il gas dalla cucina ormai si era già propagato anche in tutti gli altri ambienti, e quella manciata di metri quadrati si erano già trasformati in un potenziale ordigno pronto a esplodere.

Gli agenti, trattenendo il respiro, hanno innanzitutto raggiunto la bombpola e chiuso il rubinetto. Dopodiché hanno aperto tutte le finestre dell’appartamento, in modo da arieggiare il locale e disinnescare così la possibile esplosione.

Nel frattempo però hanno fatto evacuare l’intero stabile e messo in sicurezza gli altri inquilini. Quindi sono partite le indagini per ricostrure l’accaduto.

Dagli accertamenti è risultato che l’uomo era entrato era entrato nell'appartamento attraverso una finestra semichiusa. Inoltre, poche ore prima, Farinelli era stato notato mentre dava fuoco alla finestra del medesimo appartamento, e ancora una volta i vicini avevano avvisato le forze dell’ordine.

In quell’occasione, tuttavia, l’uomo era riuscito a dileguarsi prima dell’arrivo delle volanti. Ma evidentemente non si era dato per vinto.

Il rancore nei confronti della sua ex convivente ha avuto ancora una volta il sopravvento. Così Farinelli ha deciso di completare l’opera, e ancora una volta ha preso una bottiglietta di liquido infiammabile, un accendino, e si è messo al lavoro.

Non considerando che sarebbe potuto saltare in aria l’intera palazzina, e lui stesso avrebbe potuto rimetterci la vita.

Farinelli, una volta ammanettato, è stato prima accompagnato in Questura, poi trattenuto nella camere di sicurezza e la mattina successiva si è presentato davanti al giudice per l'udienza di convalida.

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