La Nuova Sardegna

Sassari

Rio Mannu, passi avanti per il progetto

di Gavino Masia
Rio Mannu, passi avanti per il progetto

Ultime riunioni tecniche per l’intervento di riqualificazione che prevede la messa in sicurezza del corso d’acqua

15 ottobre 2014
3 MINUTI DI LETTURA





PORTO TORRES. La settimana scorsa si sono tenute le ultime riunioni tecniche tra gli enti competenti sul progetto di riqualificazione del rio Mannu, il cosiddetto Pit Fluviale, da cui sono emerse tutte le indicazioni che dovranno essere prese in considerazione nella fase di progettazione esecutiva. La conferenza di servizi decisiva tenutasi al ministero dell’Ambiente, che aveva dato parere positivo di competenza al progetto del Pit Fluviale, prevedeva l’avvio di una procedura concertata tra Regione, Arpas e Comune su come trattare i materiali provenienti dagli scavi e sbancamenti previsti nel progetto stesso. «Purtroppo le lungaggini dell’iter autorizzativo sono dovute al fatto che il nostro sito di bonifica di interesse nazionale ha un’estensione vastissima – ricorda l’assessore all’Ambiente Gavino Gaspa –, probabilmente anche eccessiva rispetto alle aree realmente inquinate, e questo progetto – anche se in forma marginale – rientra tra quei confini e pertanto è tenuto al rispetto e alle severe prescrizioni imposte dalle normative vigenti in materia».

Gli esiti dei tavoli tecnici sono stati comunque formalizzati e inviati a tutti gli enti che hanno titolo ad effettuare ulteriori osservazioni, e in assenza di ciò, dopo trenta giorni, i progettisti incaricati potranno dar corso alla progettazione esecutiva dell’opera. Il progetto di riqualificazione dovrebbe finalmente diventare realtà molto presto dopo l’autorizzazione all’avvio lavori rilasciata della direzione generale del ministero, ma il condizionale rimane d’obbligo quando si parla di questo argomento che ha preso il via oltre dieci anni fa con un finanziamento regionale di 6milioni e 700mila euro.

Il corso d’acqua attraversa la città nella zona sud occidentale, più vicino alle campagne che al centro abitato, ma termina il percorso vicino alla zona archeologica e dopo aver attraversato l’antico monumento di Ponte Romano. Che quell’area sia a rischio di esondazione è un dato di fatto, in quanto la foce rientra tra i siti indicati nel Pai (Piano di assetto idrogeologico) e proprio da lì dovrebbe partire il progetto di realizzazione del parco fluviale e il potenziale sfruttamento turistico di tutta la zona. L’amministrazione aveva provveduto a consegnare i lavori per l’esecuzione del Piano di caratterizzazione nel tratto finale del fiume e nell’area circostante, analisi dell’acqua e del suolo propedeutiche alla realizzazione del progetto, e a quanto pare tutto risulta in ordine dal punto di vista ambientale e bisogna solo affrettare i tempi per dare inizio ai lavori.

Attualmente il deflusso del rio Mannu interessa solo due delle sette arcate del ponte romano – monumento secolare che potrà essere preservato grazie a questo intervento – e gli interventi previsti riguardano la messa in sicurezza della foce del fiume e l’ampliamento dell’alveo per consentire la navigabilità e la rinaturalizzazione dell’ultima parte del corso d’acqua.

Il dirigente dell’Ufficio tecnico, ingegnere Claudio Vinci, ha provveduto alla nomina del Rup del procedimento in modo da avviare subito la progettazione esecutiva, con l’appalto che sarà suddiviso in tre lotti funzionali.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Video

Raggiunto l'accordo per la Giunta, Alessandra Todde: «I nomi degli assessori subito dopo Pasqua»

Le nostre iniziative