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Dopo un anno riapre la chiesa della Madonna del Rosario

Dopo un anno riapre la chiesa della Madonna del Rosario

BOTTIDDA. È stata presentata martedì in occasione della solennità della Madonna del Rosario la nuova veste della chiesta parrocchiale di Bottidda intitolata alla Vergine. La chiesa è stata...

10 ottobre 2014
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BOTTIDDA. È stata presentata martedì in occasione della solennità della Madonna del Rosario la nuova veste della chiesta parrocchiale di Bottidda intitolata alla Vergine. La chiesa è stata sottoposta a una ristrutturazione durata circa un anno che ha comportato un costo di 180 mila euro, metà finanziati dalla Conferenza Episcopale e metà dal Comune. L’opera è consistita nella copertura dei tetti e nel restauro degli interni, della facciata e del campanile. «La bravura dei tecnici e dell’impresa, unita a ulteriori contributi finanziari della Chiesa - ha detto poi il sindaco Gavino Garau -, hanno consentito, con notevole risparmio di risorse, il rifacimento del presbiterio, che versava in precarie condizioni ed è stato riportato al precedente storico aspetto estetico».

Una rifacimento incisivo, come detto, che è frutto di un impegno collettivo che il sindaco Garau ha voluto sottolineare e lodare nel discorso di inaugurazione, pronunciato alla presenza del vescovo monsignor Sebastiano Sanguinetti, del parroco don Manoel Goncalves, dei confratelli e consorelle della confraternita della Santa Croce e del comitato civile e religioso della Madonna del Rosario, dei sacerdoti e delle autorità civili e militari nonché di un gran numero di cittadini. Persone che il primo cittadino ha voluto ringraziare, congiuntamente all’autore del progetto di restauro architetto Marongiu, che ha diretto i lavori insieme con il responsabile dell’Ufficio tecnico, il geometra Saturnino Satta; alla ditta Cau Michelino, che ha eseguito i lavori; all’onorevole Daniele Cocco, di Bottidda, «prezioso referente presso la Regione Sardegna», ha detto Garau. Un grazie è andato anche, oltre al parroco e al vescovo Sanguinetti «per le sue doti umane, culturali e morali, di non comune spessore, che lasciano immaginare ulteriori, proficui e fruttuosi impegni al servizio della Chiesa», ai sacerdoti don Mario Curzu e Gian Franco Pala, direttore dell’ufficio diocesano dell’Edilizia di Culto, «nostri indispensabili interlocutori nel corso di realizzazione delle opere»; al coro «che con impegno e bravura completa le cerimonie ecclesiastiche», al comitato della Madonna del Rosario, ai volontari che si sono occupati della pulizia e allestimento della chiesa.

«Quest’opera che giunge al termine del nostro mandato - ha concluso - mi rende contento e soddisfatto poiché posso vedere la nostra chiesa riaperta prima della fine della legislatura». (b.m.)

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