La Nuova Sardegna

Sassari

Visite e offerta in crescita ma il turismo non decolla

di Vincenzo Garofalo
Visite e offerta in crescita ma il turismo non decolla

Politiche culturali, ieri audizione di Monica Spanedda in commissione «Gli eventi di livello ci sono, miglioreremo programmazione e promozione»

08 ottobre 2014
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SASSARI. Aumenta il numero di visitatori italiani e stranieri, cresce l’offerta culturale, ma Sassari resta al palo dal punto di vista turistico e dei servizi. Con il mare a dieci chilometri di distanza, con decine di monumenti che trasudano storia, e con un patrimonio di tradizioni invidiabile, il capoluogo sassarese non riesce ancora a fare il salto di qualità per guadagnarsi i galloni di città turistica a tutti gli effetti.

Certo negli ultimi tempi si vedono sempre più frotte di turisti che, incuriositi e un bel po’ spaesati, curiosano per le vie del centro storico. Ma spesso per loro trovare un’indicazione che li guidi verso i monumenti cittadini, o anche trovare un ristorante aperto nei giorni di festa, diventa una caccia al tesoro senza vincitori.

Il Comune ci mette del suo per cercare di invertire la rotta e fare di Sassari una città veramente accogliente, ma l’ostacolo principale, manco a dirlo, è la mancanza di soldi. Quest’anno la fetta di Bilancio destinata a turismo, cultura e spettacoli, è di appena 2 milioni e 700 mila euro. Una cifra irrisoria per una città di 130 mila abitanti che si propone come centro di riferimento culturale per l’intera provincia.

Eppure i numeri che ieri mattina l’assessore alle Politiche per lo sviluppo locale, programmazione, cultura, turismo, Monica Spanedda, ha sciorinato alla Quinta commissione di Palazzo Ducale, presieduta da Carla Fundoni, sono incoraggianti. Da gennaio a settembre di quest’anno a Sassari, con l’appoggio del Comune, sono state organizzate 850 iniziative culturali, di cui hanno goduto ben 50mila 800 visitatori. I monumenti sassaresi sono stati visitati da 42mila 350 persone e la rete museale cittadina, Thàmus, ha staccato 18 mila biglietti in nove mesi. «Sono tutti dati in visibile aumento rispetto all’anno precedente, e ci dicono chiaramente che Sassari sta diventando una città attrattiva sia per i turisti sia per gli abitanti dell’hinterland», ha spiegato l’assessore. Una crescita tarpata dalle pecche di un’organizzazione pubblico-privata che non riesce a dare il meglio di sé. «Dobbiamo sicuramente migliorare dal punto di vista della programmazione e della promozione dei tanti eventi e della ricca offerta culturale, turistica e storica della nostra città», ha ammesso Spanedda, «e l’amministrazione comunale sta lavorando proprio in questa direzione. Abbiamo il maggio sassarese e la festa dei Candelieri che sono delle calamite dal punto di vista turistico. Ora i Candelieri sono patrimonio immateriale dell’umanità, e noi dobbiamo sfruttare al meglio questo riconoscimento». Se sul turismo Sassari zoppica vistosamente per una programmazione e promozione insufficienti, per l’insufficienza cronica di servizi essenziali come una rete di trasporti e di accoglienza degna di questo nome, sul versante cultura, il capoluogo riesce perlomeno a soddisfare se stesso. I dati dell’assessorato riguardo ai teatri raccontano una città attenta e sempre più affamata d’iniziative: al Civico sono stati organizzati 191 eventi per la felicità di 35 mila visitatori (fino a settembre), contro i 126 appuntamenti e 25 mila spettatori di tutto il 2013; al Ferroviario sono andati in scena 30 eventi, seguiti da 6950 persone; al Verdi 26 appuntamenti con 14 mila spettatori; il Teatro comunale di Cappuccini ha aperto le porte 127 volte accogliendo ben 60mila 900 visitatori.

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