La Nuova Sardegna

Sassari

il commando fu bloccato nella 131

Tentata rapina a Tempio, in cinque a dibattimento

Tentata rapina a Tempio, in cinque a dibattimento

SASSARI. Il processo si è aperto con le eccezioni sollevate dagli avvocati difensori Francesco Carboni e Rinaldo Lai (del foro di Nuoro) in merito alla competenza territoriale del processo. Nuoro...

08 ottobre 2014
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SASSARI. Il processo si è aperto con le eccezioni sollevate dagli avvocati difensori Francesco Carboni e Rinaldo Lai (del foro di Nuoro) in merito alla competenza territoriale del processo. Nuoro secondo i legali, Sassari secondo il pubblico ministero Giovanni Porcheddu.

I fatti riguardano gli otto arresti che i carabinieri del nucleo investigativo di Sassari eseguirono lo scorso aprile nell’ambito delle intercettazioni ambientali che rivelarono la pianificazione di una rapina all’Eurospin di Tempio. I militari entrarono in azione 24 ore prima del colpo.

L’operazione «Seven&more» era scattata sulla 131 – all’altezza di Bonorva – dove fu intercettata una Fiat Punto. A bordo c’erano Giampiero Sette, 51 anni, e la moglie Agostina Loi, 53, entrambi di Villagrande Strisaili. Nell’auto vennero trovate due pistole, caricatori, cartucce, passamontagna, guanti da lavoro e fascette di plastica che sarebbero dovute servire per immobilizzare i dipendenti del supermercato. A Sette e alla moglie fu attribuito un ruolo di comando nella progettazione della rapina.

La banda avrebbe avuto come base Tempio, dove Roberto Piroddi, 28 anni di Lanusei (figlio della Loi) e la compagna Arianna Ranedda, 22, di Tempio, stando alle indagini avrebbero messo a disposizione un appartamento come base logistica. Mentre del commando che doveva eseguire materialmente la rapina avrebbero fatto parte Giuseppe Monni di 31 anni, suo fratello Giovanni Antonio, 23, e Pietro Mereu, anche lui di 23, tutti di Orgosolo. Infine, a fornire le armi alla banda sarebbe stato Battista Pisanu, 51 anni, allevatore orgolese.

In abbreviato sono andati i due Monni e la Ranedda, mentre Sette, Loi e Piroddi (assistiti dall’avvocato Di Michele) insieme a Mereu (difeso dall’avvocato Francesco Carboni) e Pisanu (assistito da Rinaldo Lai e Franco Luigi Satta) andranno a dibattimento. L’avvocato Carboni, ieri, ha sollevato alcune eccezioni relative ad aspetti tecnici della giurisprudenza. Ha sostenuto, in sintesi, che in realtà il tentativo di rapina non si è concretizzato in “tentativo punibile”, perché gli imputati non arrivarono mai a Tempio. E se anche lo fosse stato – trattandosi di un reato autonomo e permanente – l’atto conclusivo del tentativo va configurato nella consegna delle armi (avvenuta a Orgosolo) e quindi la competenza è del tribunale di Nuoro. Di diverso avviso il pm secondo cui per il fatto che la coppia sia stata fermata a Bonorva, lungo la 131 strada d’accesso per arrivare a Tempio, il processo deve restare a Sassari. Il collegio scioglierà la riserva il 22 ottobre. (na.co.)

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