La Nuova Sardegna

Sassari

Diffamazione, consigliere del Pd citato a giudizio

di Nadia Cossu
Diffamazione, consigliere del Pd citato a giudizio

Al centro della querelle un quadro comprato dalla Provincia, Franco Sanna: ho presentato una inoffensiva interrogazione

08 ottobre 2014
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SASSARI. «Su volontà manifestata dall’ufficio di gabinetto» – si legge nella determinazione del dirigente del settore competente – a ottobre del 2013 la Provincia acquisisce al patrimonio dell’ente un’opera scultorea. Premessa, quella che fa riferimento alla «volontà espressa dall’ufficio di gabinetto», che diventa un casus belli.

Niente da ridire sull’acquisto dell’opera “Il Cero oscillante” realizzata da un artista dell’Accademia delle belle arti e pagata 1800 euro. Quello che il consigliere del Pd Franco Sanna voleva capire era altro. Ed è proprio facendo riferimento alla determinazione dirigenziale numero 2509 con la quale si comunicava l’acquisizione di quest’opera al patrimonio della Provincia, che Sanna a dicembre del 2013 ha presentato un’interrogazione al presidente della giunta e del consiglio. Interrogazione nella quale chiedeva a che titolo l’ufficio di gabinetto facesse «shopping con i denari pubblici» (testuali parole). E ancora: chi avesse «autorizzato l’acquisto» e su quale capitolo di bilancio risultasse impegnata la spesa: «Alla voce varie ed eventuali – chiedeva provocatoriamente il consigliere – o a quella: volontà dell’ufficio di gabinetto?».

Ebbene, tutto ciò è costato al politico del Pd una citazione a giudizio firmata dal pubblico ministero Paolo Piras. Franco Sanna il 15 gennaio del 2015 dovrà comparire davanti al giudice di pace come imputato del reato di diffamazione. «Perché – scrive il pm nel decreto – durante la seduta del consiglio provinciale di Sassari dell’11 novembre 2013, offendeva la reputazione di Manuela Maiorani, attribuendole di fare shopping con i denari pubblici».

Sanna non vuole credere ai suoi occhi quando si vede recapitare dalla Procura il decreto di citazione a giudizio e definisce la denuncia nei suoi confronti come un «attentato al diritto di critica. Dò fastidio a qualcuno, è chiaro, ma nessuno potrà mai impedirmi di esprimere in qualità di consigliere la mia funzione di controllo». Parole che esprimono da un lato lo stupore e dall’altro l’amarezza: «Ho posto dei semplici quesiti che nascono da altrettanto semplici e legittime constatazioni. A che titolo un ufficio di gabinetto e il suo capo (la Maiorani ndc) possono manifestare volontà di acquisire un bene al patrimonio dell’ente pubblico? Il capo di gabinetto è un incarico politico, viene nominato direttamente dal presidente della Provincia. Quindi è a termine, un incarico discrezionale. Questo contesto io». E a proposito della diffamazione: «Non ho mica detto che il quadro se l’è portato a casa. Penso soltanto che l’acquisizione dell’opera tra i beni della Provincia sia stata una spesa inopportuna, soprattutto considerando lo stato di crisi in cui versano le casse dell’ente che ha portato a tagli consistenti ai servizi assistenziali». Per tutta questa serie di ragioni Franco Sanna ha annunciato che venerdì informerà il consiglio «e chiederò anche le dimissioni del capo di gabinetto».

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