La Nuova Sardegna

Sassari

la denuncia

Asl, microinfusori negati la rivolta dei diabetici

di Giovanni Bua

SASSARI. La Asl di Sassari semina il panico e interrompe il pubblico servizio verso i diabetici. Lo afferma Stefano Garau, presidente del Coordinamento delle Associazioni dei diabetici della Sardegna...

05 ottobre 2014
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SASSARI. La Asl di Sassari semina il panico e interrompe il pubblico servizio verso i diabetici. Lo afferma Stefano Garau, presidente del Coordinamento delle Associazioni dei diabetici della Sardegna che denuncia a gran voce, minacciando una manifestazione di protesta e un ricorso alla magistratura ordinaria, il fatto che una sessantina di pazienti ai quali i diabetologi hanno prescritto il microinfusore per l'erogazione dell'insulina, non hanno ancora ricevuto il prezioso strumento perché la Asl sassarese non li ha ancora acquistati nonostante, in alcuni casi, sia passato ormai più di un anno.

Una mancanza grave, che crea tutta una serie di problemi. Molti dei malati infatti sono giovani, o addirittura bambini. E, nonostante le aziende che forniscono il macchinario abbiano fornito ai pazienti dei muletti di prova questi normalmente sarebbero da restituire nell’arco di massimo un mese. E non sono pochi i malati che sono tornati alle vecchie penne per il controllo della glicemia.

«I pazienti – attacca Garau– a causa dell'indifferenza dell'Asl, diminuiscono l'intensità di autocontrollo e autoterapia creando non pochi problemi per il loro futuro. Complicanze che andranno a determinare costi aggiuntivi. Si tratta prevalentemente di giovani, ragazzi e bambini per i quali la Asl di Sassari, se non ottempererà in tempi brevi, sarà chiamata a rispondere. Contrariamente a ciò che avviene nelle altre Asl non solo della Sardegna, ma di tutta Italia, dove i microinfusori vengono acquistati poco dopo la prescrizione del diabetologo, la Asl di Sassari lascia passare troppo tempo, facendo arrivare alle calende greche la fornitura».

Oltre che per i microinfusori, una certa carenza viene denunciata anche per le forniture del materiale indispensabile all'utilizzo dei microinfusori, ovvero cannule e cateteri, serbatoi di insulina e quant'altro. «Un comportamento a dir poco vergognoso – chiude Garau – che poco si addice a chi invece dovrebbe essere preposto proprio a salvaguardare la salute, anche quella dei malati cronici».

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