La Nuova Sardegna

Sassari

Liceo Castelvì, a casa oltre 350 studenti

di Vincenzo Garofalo
Liceo Castelvì, a casa oltre 350 studenti

Sassari, intervento dei vigili del fuoco: non è a norma la succursale dell’istituto ospitata nell’attigua scuola media numero 2

03 ottobre 2014
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SASSARI. Non ci sono le uscite di sicurezza adeguate e i vigili del fuoco mandano a casa quattordici classi del liceo Margherita di Castlevì. Da ieri 350 studenti dell’ex Istituto magistrale non hanno più aule dove seguire le lezioni. I vigili del fuoco, dopo un sopralluogo sollecitato dalla dirigente scolastica, Cristiana Piazza, hanno redatto un verbale in cui certificano che la succursale del Liceo Castelvì ospitata nei locali della scuola media numero 2 non è norma. Per la preside, dall’inizio dell’anno in lotta con la Provincia per ottenere nuove aule, l'imperativo è stato quello di chiudere immediatamente il plesso scolastico. «Non si può scherzare con la sicurezza degli studenti. Le aule dell’ex scuola media sono all’ultimo piano dell'edificio e non ci sono le necessarie vie di fuga, come certificato dal comando provinciale dei vigili del fuoco», spiega Cristiana Piazza. «Ho chiesto io l'intervento dei vigili per verificare se la situazione di sovraffollamento della sede centrale di via Manno potesse creare delle situazioni di pericolo per i ragazzi, visto che in 30 aule sono stipate 40 classi», continua la dirigente scolastica. «Nella sede centrale non ci sono problemi dal punto di visto della sicurezza». Problemi che sono stati riscontrati nell’adiacente succursale. «Se dovesse scoppiare un incendio in quell’edificio, i ragazzi rischierebbero di restare intrappolati in aula perché le uscite di sicurezza non sono abbastanza grandi per garantire la fuga veloce di così tante persone», spiega ancora la preside. Per questo il plesso è stato chiuso e al liceo Margherita di Castelvì, ogni giorno, a rotazione quattordici classi faranno vacanza. "Al momento non c'è altra soluzione. Abbiamo chiesto alla Provincia di assegnarci il plesso scolastico di via De Carolis, dove trasferire tutte le classi che ora sono disperse in tre succursali, ma non ci è stato concesso. Io sosterrò questa situazione fino a sabato, poi andrò in Procura per depositare una denuncia contro gli assessori e i dirigenti provinciali competenti», conclude Cristiana Piazza.

La risposta della Provincia arriva per bocca dell’assessore al Patrimonio scolastico, Mario Campus. «Dalle nostre planimetrie e da un sopralluogo che io stesso ho fatto con i tecnici risulta che l'edificio dell'ex scuola media sia a posto dal punto di vista della sicurezza», spiega l'assessore. «Mancavano solo i maniglioni antipanico su due porte, ma ho già dato mandato all'ufficio tecnico per sistemarli e sarà fatto in un paio di giorni - continua Campus - , chiederò anche un nuovo sopralluogo ai vigili del fuoco perché ho l'impressione che sia sfuggita loro la via di fuga principale di quell'edificio, un'uscita di sicurezza che consente il passaggio contemporaneo di ben 180 persone, e che quindi rende sicuro il plesso scolastico».

Per quanto riguarda la richiesta di nuove aule arrivata dal liceo Castlelvì, l'assessore precisa che, «innanzitutto - chiarisce Campus -, vista l’emergenza che si è creata con la chiusura dell'ex scuola media disposta della preside, ho già chiesto disponibilità di aule a tutti i dirigenti scolastici, per poter ospitare temporaneamente le quattrodici classi del Castelvì. Alla preside Piazza, già da tempo abbiamo messo a disposizione sette aule nel plesso di via De Carolis, con l'impegno che appena finiranno i lavori nella scuola di via Monte Grappa, al Castelvì, sarà dato in uso tutto l'edificio. Si tratta di pazientare un paio di mesi, ma evidentemente la professoressa Piazza non ha pazienza e preferisce penalizzare i suoi studenti con scelte incomprensibili».

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