La Nuova Sardegna

Sassari

Il Consiglio tappa un buco da 2 milioni

di Giovanni Bua
Il Consiglio tappa un buco da 2 milioni

Comune, approvati anche debiti fuori bilancio per 3 milioni e mezzo. E sul campus Sanna ribadisce: lo faremo in centro

01 ottobre 2014
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SASSARI. Tagli per 1 milione e 700mila euro, principalmente alla manutenzione dei marciapiedi e delle strade vicinali (1 milione e 302mila), ma anche degli edifici scolastici (rinviati tutti i lavori meno urgenti) e degli edifici comunali, oltre che da tutta una serie di risparmi vari (dal combustibile per riscaldamento, ai nuovi allacci dell’energia, alle spese elettorali).

Tutti necessari a tappare una voragine scavata da 3 milioni di minori introiti rispetto al previsto della tassa Tasi (generato in gran parte dal caos creato dalla nuova, e per molti versi incomprensibile, tassa) e 1 milione e 800mila euro di riduzione di stanziamento del fondo di solidarietà (la parte di Imu su alcune tipologie di immobili che lo Stato incassa e dovrebbe rigirare poi ai Comuni). Oltre che da 2 milioni di gettito in meno arrivati dalle previste sanzioni per le violazioni del codice della strada, soprattutto relativi agli accessi vietati nella Ztl, calati drasticamente.

Un buco di dimensioni notevoli, in parte tappato con maggiori entrate di Imu (1 milione e 300mila) e Tares (500mila). Oltre che dal’aumento delle entrate dal Fondo unico Regionale (2 milioni) e Statali (1 milione di Iva). Per livellare il quale è stato necessario però tirare non poco la cinghia. Con l’aula che alla fine ha approvato il riequilibrio (astenuto Alivesi).

E non è stata l’unica mazzata di una seduta nel quale il dibattito si è animato su due pratiche che normalmente passano nel quasi totale silenzio: il riconoscimento di due debiti fuori bilancio per oltre 3milioni e 400mila euro. Entrambi approvati con il solo voto della maggioranza, l’astensione del Movimento 5 stelle e le opposizioni che hanno abbandonato in entrambi i casi l’aula.

Oggetto del contendere non tanto i due debiti in sè, il cui pagamento è stato disposto da due sentenze della corte d’Appello della scorsa estate arrivate inoltre dopo due iter davvero lunghi (il primo è addirittura figlio di un esproprio fatto nel 1980, il secondo di una vicenda del 2000), ma sull’iter che pratiche come queste normalmente seguono, con il ”vizio” classico di tutti i Comuni di rinviare di decenni i pagamenti anche a costo di aggravi enormi di spesa, e con la difficoltà di risalire all’autore degli errori da cui spesso pagamenti di questo tipo derivino.

Come nel caso di Scala Erre, di proprietà della Sarda Laterizi spa, che il Comune espropriò nel 2000 per realizzarvi una discarica. Peccato che al momento della valutazione del terreno la cava di argilla della Sarda Laterizi venbne considerata esaurita e in stato di abbandono, e stimata 47mila euro. Stima non accettata dalla Sarda Laterizi che, dopo un lungo iter processuale è riuscita a dimostrare che la cava in realtà aveva ancora una capacità produttiva di 2 milioni di metri cubi di materiale, con la corte che ha fissato il nuovo valore in oltre 1 milione e 600mial euro, arrivati con interessi e spese legali varie a 2 milioni e 400mila euro.

Soldi che il Comune verserà ora alla Sarda Laterizi, come verserà quasi un milione ai proprietari di un terreno di Li Punti, occupato d’urgenza nel 1980 per la realizzazione del piano di Zona, e il cui esproprio non venne perfezionato nei 5 anni successivi.

Il sindaco, in apertura di seduta, ha poi toccato il tema Campus, ribadendo che la scelta rimane la caserma La Marmora, e i problemi relativi ai fondi Cipe verranno presto risolti.

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