La Nuova Sardegna

SASSARI. Dai consiglieri comunali di Forza Italia arriva un assist alla proposta del sindaco Sanna di realizzare il campus universitario nella caserma La Marmora. «Diamo sostegno pieno e siamo pronti a votare a favore, perché così ripartirebbe il centro storico e quindi la città», affermano Giancarlo Carta e Manuel Alivesi. Ma è necessario avere alcune certezze sulla buona riuscita dell’operazione, sottolineano, e spronano Nicola Sanna a incontrare i vertici dell’Ersu.

«Siamo favorevoli in quanto da sempre gli esponenti di Forza Italia hanno riconosciuto che per far rinascere il centro storico fosse necessario riabitarlo, renderlo vivo, renderlo sicuro e proteggerlo dal degrado umano, sociale ed economico in cui è piombato in questi anni – dicono i consiglieri di opposizione –. Chiaramente popolarlo di studenti rivitalizzerebbe il commercio e le attività produttive che vi sono, con i presupposti anche per l'apertura di nuove attività». E a conferma ricordano « che i parcheggi interrati, la struttura di Corte Santamaria e di via La Marmora dell'Ersu, il rinnovo del mercato civico furono pensati ed iniziati durante il governo del centro destra, proprio perché credemmo e crediamo fermamente anche ora che sia necessario far tornare a vivere la nostra città partendo dal suo cuore pulsante, dalle nostre tradizioni che risiedono e respirano nei vicoli del nostro centro storico».

Restano da chiarire, però, alcuni aspetti. Il primo è che «l'esercito italiano, che di quella struttura è proprietario, deve dire chiaramente cosa ne vuole fare e condividere con noi questo percorso». Il secondo interrogativo posto dai consiglieri di Forza Italia è che «se è vero che una parte dell'edificio è già passata al demanio regionale, bisogna capire perché non è ancora passata nella disponibilità del Comune». Non solo. Per i due esponenti della minoranza il museo storico della Brigata Sassari allestito nella caserma «vi deve rimanere a futura memoria delle nuove generazioni». L’invito finale: «il sindaco si deve fare promotore di incontri con i vertici dell'Ersu e dei rappresentanti degli studenti affinchè dalle parole si passi ai fatti concreti, perché questa città non ha più bisogno di tempi morti, e su questo tema ci deve essere massima condivisione con tutte le parti. Ma è necessario anche accertarsi che i finanziamenti già deliberati (40 milioni di euro) non vadano persi».