La Nuova Sardegna

Sassari

Emorragia di tutti i servizi, ora a rischio è la sede Enel

di Barbara Mastino
Emorragia di tutti i servizi, ora a rischio è la sede Enel

La riorganizzazione della società elettrica prevede l’accorpamento con Alghero Appello del Partito democratico all’azienda: «Non ci sarebbe alcun risparmio»

26 settembre 2014
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OZIERI. Lo spettro di un’altra soppressione di servizi si prospetta all’orizzonte di Ozieri: la chiusura della sede operativa dell’Enel, che secondo quanto emerge dal piano di riorganizzazione territoriale del gestore elettrico sta per essere accorpata a quella di Alghero. A dare l’allarme è il circolo ozierese del Partito democratico, che in una nota invoca un ripensamento dell’Enel in virtù soprattutto delle caratteristiche geografiche del territorio. Attualmente la sede operativa Enel di Ozieri copre un territorio vasto che comprende 33 comuni: nove del Goceano, nove del Monte Acuto, otto del Mejlogu e sette del basso Logudoro. Un territorio scarsamente popolato, appena 33 mila utenti, ma come detto molto vasto, nel quale Ozieri ha una posizione baricentrica che è quindi strategica per gli spostamenti: celeri, attualmente, perché non superano mai i quaranta chilometri.

Accorpando la sede ad Alghero, che comprende nove comuni e circa 47mila utenti, ed eliminando (come si paventa e si è già detto in queste pagine) le squadre di intervento di Bono e Buddusò, il ruolo baricentrico di Ozieri e la citata celerità verrebbero a mancare, così come calerebbe la qualità del servizio: basti solo pensare agli 80 chilometri che separano Ozieri da Alghero, ma soprattutto alle conseguenze dello “smembramento”: «il Goceano passerebbe sotto Macomer (o addirittura con Nuoro, con cui si ipotizza l’accorpamento), mentre l’alto Monte Acuto (Pattada, Buddusò, Alà dei Sardi, Oschiri, Berchidda) andrebbero addirittura con Olbia». Dov’è il risparmio? si chiede il Pd di Ozieri, sottolineando che una soluzione come quella prospettata porterebbe al contrario «maggiori costi di gestione e una minore efficienza». L’errore di valutazione che, secondo il Pd di Ozieri, Enel sta commettendo è grave, ed è «figlio dell’antichissima ma errata convinzione che spinge a considerare Alghero quale punto di riferimento del territorio logudorese».

È un ruolo che Alghero non può svolgere, dice il Pd, «per via della sua posizione geografica schiacciata dall’hinterland sassarese», mentre Ozieri ha dalla sua proprio la geografia, che può consentirle «addirittura di servire ulteriori 12 comuni, posti in un raggio di azione di circa 40-50 chilometri con tempi di percorrenza sempre inferiori ai 45 minuti: è il caso, di Oschiri e Berchidda, del Sud Anglona (Chiaramonti, Martis, Erula, Nulvi, Laerru, Perfugas), del Logudoro centrale (Ploaghe, Codrongianos, Florinas, facenti capo all’ipertrofica sede di Sassari), e del confine col Nuorese (Osidda), operando proprio quel riequilibrio demografico dichiaratamente perseguito dai vertici aziendali». Una proposta che si auspica possa essere accolta da Enel.

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