La Nuova Sardegna

Sassari

«Siamo pensionati, non bancomat»

Convegno territoriale della Uil: chieste al governo nuove politiche anti-crisi

25 settembre 2014
2 MINUTI DI LETTURA





PORTO TORRES. «Diciamo basta all'essere considerati bancomat dai governi di turno. Siamo stanchi di fare da ammortizzatori sociali per i nostri figli e qualche volta per i nostri nipoti; siamo stanchi di essere additati come quelli che rubano il posto di lavoro ai figli, alimentando uno scontro generazionale inutile e dannoso. Siamo quelli che col loro lavoro hanno risollevato l'Italia dall'ultimo conflitto mondiale e l'unica proposta che conosciamo per uscire dalla crisi è il lavoro». Non lasciano dubbi sul malessere che vivono molti pensionati le parole di Leonardo Derosi, recentemente riconfermato segretario generale della Uil Pensionati, pronunciate nel corso di un incontro tenuto presso la Casa delle Associazioni. Un'assemblea indetta per discutere di fisco, previdenza sociale, sanità e contrattazione decentrata che ha visto la partecipazione anche dei componenti della segreteria Maria Lucia Fancellu e Francesco Garau, oltre che del tesoriere Cosimo Cuccurazzu. Dopo avere presentato i numeri della crisi - disoccupazione al 13,6 per cento; chiusura imprese manifatturiere e dei servizi pari al 25 per cento-, denunciato la stasi prodotta dal patto di stabilità europeo, Derosi ha lanciato con forza il messaggio contro le politiche governative che stanno progressivamente depauperando i diritti ed il potere di acquisto dei pensionati. Il segretario ha chiosato chiedendo l'estensione del bonus per i lavoratori dipendenti anche ai pensionati, gli incapienti con reddito da lavoro dipendente, i possessori di partita iva iscritti alla gestione separata dell'In.n.p. e lanciando una proposta: «perché non dare incentivi alle aziende italiane che riportano il lavoro che hanno delocalizzato all'estero?». (e.f.)

In Primo Piano
La polemica

Pro vita e aborto, nell’isola è allarme per le nuove norme

di Andrea Sin
Le nostre iniziative