La Nuova Sardegna

Sassari

Il liceo artistico di Sassari lascia a casa i disabili

di Gabriella Grimaldi
Il liceo artistico di Sassari lascia a casa i disabili

La battaglia dei genitori di una quindicenne. Un ragazzo costretto ad abbandonare perché ha raggiunto la maggiore età

24 settembre 2014
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI.  È dal 15 settembre che Giorgia (è un nome di fantasia), chiede tutti i giorni ai genitori quando potrà cominciare la grande avventura delle scuole superiori, al liceo artistico dove ha scelto di iscriversi. Non sa, Giorgia, affetta da una disabilità non grave, che mamma e papà stanno conducendo una durissima battaglia da quando la segreteria della scuola ha comunicato, ad iscrizione già perfezionata, che la loro figlia non sarebbe stata ammessa alle lezioni.

Il motivo è riassunto in una lettera inviata dal dirigente della scuola Roberto Puzzu alla famiglia e al responsabile dell’Ufficio scolastico provinciale Giuseppe Fara: «L’allieva, in situazione di handicap, eccede rispetto al numero di allievi con disabilità previsti nelle classi prime. La S.V. nella formale iscrizione alla scuola per via telematica nasconde la situazione di handicap della propria figliola barrando la casella No della dicitura “Alunno con disabilità che necessita di assistenza di base”. Invito pertanto la S.V. a provvedere al trasferimento della propria figliola ad altra istituzione scolastica». «È vero che rispondendo al quesito se mia figlia aveva bisogno di assistenza ho risposto di no perché è autonoma dal punto di vista fisico e quindi ho sbagliato - dice la mamma della ragazza che adesso si è affidata al sindacato Flc-Cgil -, ma nei termini previsti ho portato tutte le certificazioni sui problemi di mia figlia alla segreteria che le ha accettate e mi ha rilasciato il regolare tesserino di iscrizione. Dopo qualche giorno, a luglio, mi hanno convocato d’urgenza dalla scuola e mi hanno comunicato che c’erano problemi e che l’iscrizione di mia figlia non era valida. Io e mio marito siamo rimasti di stucco, abbiamo avvisato l’ufficio scolastico provinciale che ci aveva subito rassicurato, ci siamo rivolti persino ai carabinieri e invano abbiamo tentato di parlare con il dirigente personalmente per dire che l’errore sulla domanda online era dovuto semplicemente all’inesperienza. Dopo tanto insistere abbiamo ricevuto una lettera infamante dove ci si accusa di aver nascosto l’handicap di nostra figlia. Motivazioni inaccettabili oltre che offensive contro le quali continueremo a lottare fino a che nostra figlia non potrà cominciare a frequentare la scuola che ha scelto con tanto entusiasmo».

Una battaglia che il segretario provinciale della Flc-Cgil condivide in pieno: «C’è un gravissimo problema di mentalità - dice Luigi Canalis -. In generale il diritto allo studio dei ragazzi con disabilità non viene visto come un’opportunità per loro stessi e per i compagni che gli staranno accanto, ma come un problema la cui soluzione è considerata una concessione. In quest’ottica gli stanziamenti da parte dello Stato e di conseguenza della Regione sono sempre insufficienti mentre il numero dei ragazzi disabili che chiedono di frequentare la scuola sono sempre in aumento». Le azioni del sindacato quindi si sviluppano in due direzioni: una più generale di monitoraggio sulle risorse disponibili e sul livello di adeguatezza dell’assistenza nelle scuole, l’altro di affiancamento alle famiglie che, come in questo caso, «sono vittime - dice Canalis - di gravi violazioni dei diritti dei loro figli».

La famiglia di Giorgia infatti è stata affidata a un legale del sindacato così come i genitori di un altro ragazzo diciottenne con disabilità severa che, sempre al liceo “Figari”, quest’anno avrebbe dovuto frequentare l’ultimo anno per poi prendere il diploma. La dirigenza ha comunicato che, come consente la legge, nel caso di disabili maggiorenni la scuola ha la possibilità di non accettare l’allievo in classe. «Tutti i compagni e anche i docenti stanno aspettando che il ragazzo torni tra di loro, ma lui per il momento è costretto a stare a casa». Episodi difficilmente accettabili e famiglie stanche e indignate mentre, notizia dell’ultim’ora, le graduatorie degli insegnati di sostegno sono esaurite. Ora per almeno 45 nomine si pescherà tra i docenti che non hanno una formazione specifica.

In Primo Piano
Turismo

In Sardegna un tesoretto di 25 milioni dall’imposta di soggiorno: in testa c’è Olbia

di Salvatore Santoni
Le nostre iniziative