La Nuova Sardegna

Sassari

«Autorità portuale: sede a Porto Torres»

di Vannalisa Manca
«Autorità portuale: sede a Porto Torres»

Il circolo Pd Trasporti “Padre Puglisi” esamina la situazione dello scalo e spiega i motivi che avvalorano la proposta

22 settembre 2014
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SASSARI. «Autorità unica in Sardegna? La sede più idonea è Porto Torres». È la considerazione finale - con dati e analisi - del comitato direttivo del circolo Pd Trasporti “Padre Puglisi” che ha esaminato in maniera approfondita la situazione dello scalo di Porto Torres, in previsione della eventuale decisione del governo Renzi sulla costituzione di una sola autorità portuale della Sardegna. Un annuncio che ha destato forte preoccupazione ma che, al tempo stesso, ha suscitato appunto la considerazione che il porto turritano, viste le condizioni del traffico merci, sia l'unica possibile sede dell'autorità Portuale della Sardegna.

Il porto - secondo l’analisi del Pd Trasporti - si trova in una posizione geograficamente strategica. «Il naturale collegamento con il nord Italia - sottolineano al “Puglisi” - consente allo scalo turritano di porsi come nodo di scambio fondamentale tra nord/sud ed est/ovest del bacino occidentale del mediterraneo. Ancora oggi infatti, la posizione geografica consente al porto di Porto Torres una prevalenza nella movimentazione delle merci e quindi la necessità che vi risieda la sede dell'autorità portuale della Sardegna». Vale ricordare che dallo scorso marzo e sino al prossimo dicembre, il ministero dei Trasporti ha affidato il commissariamento dell'Authority del nord Sardegna all'ammiraglio Nunzio Martello.

L’analisi del Pd Trasporti mette in evidenza che il porto del Nord-Ovest della Sardegna, negli ultimi due anni ha registrato l'aumento del traffico passeggeri, sicuramente in concomitanza di fattori legati a più attente politiche tariffarie delle compagnie che hanno giovato a tale risultato, ma si inquadra all’interno di questa scelta anche l'aumento del 10 per cento del traffico passeggeri sulla rotta Civitavecchia-Porto Torres-Barcellona che ha proprio in Porto Torres il fulcro di tale traffico.

Per le merci movimentate, attualmente, fatto 100 il totale delle stesse, i dati ci dicono che importiamo l'80 per cento ed esportiamo il 20 per cento. Ragionando sull'analisi merceologica si evidenzia che le merci in ingresso sono relative ad ortaggi frutta e in generale alimentari. «Desumiamo - dicono al circolo Pd - quindi che le produzioni locali e sarde in generale, tolta qualche eccellenza, viene scarsamente venduta sui mercati di oltremare».

Da qui, un’altra considerazione: una corretta filiera produttiva e distributiva consentirebbe quantomeno un ribilanciamento dell'import/export del commercio della Sardegna con positivi effetti sull'indotto del trasporto intermodale gomma/nave. Ma c’è da valutare che l'infrastruttura portuale non è stata correttamente ammodernata rispetto alle esigenze attuali. L'infrastruttura portuale ha necessità di un retro porto che consenta lo stazionamento dei container e dei semirimorchi utilizzati dalle imprese di trasporto, con la possibilità di raggiungere il porto per scaricare o sganciare agevolmente il carico e proseguire. Inoltre, nel porto civico, la cosiddetta Banchina Segni, ora ristrutturata per i mancati lavori di escavo del fondale non rendono fruibile la struttura. «Riteniamo assolutamente indifferibili interventi che portino il fondale a 10 metri dagli attuali otto. Tale operazioni consentirebbero sia al flusso crocieristico, sia alle nuove navi di linea, che in virtù delle aumentate dimensioni hanno anche pescaggi maggiori, l'attracco nel nuovo porto di fronte al quale si trova la stazione passeggeri con tutti i servizi ad esso connessi.

Altro punto rimarcato dal Pd a proposito delle criticità del porto è quello della promiscuità tra traffico passeggeri e traffico di tipo industriale: «Un pessimo benvenuto per i turisti e per i passeggeri che arrivano in Sardegna, costretti a sbarcare o ad attendere l'imbarco tra cumuli di argille o sabbie silicee. Tra l’altro, sulle banchine di imbarco o sbarco non ci sono i servizi igienici, rendendo l'infrastruttura assolutamente sgradevole a coloro che ne usufruiscono.

L'auspicio del circolo trasporti del Pd è quindi quello che la giunta regionale «sappia far proprie queste criticità per predisporre un piano d'intervento per la porta a mare del nord Sardegna adeguato a poterne rilanciare le funzioni, ma soprattutto riconoscerne il fondamentale ruolo nel sistema del trasporti della nostra isola».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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