La Nuova Sardegna

Sassari

Abbanoa, mano tesa a 8mila morosi

di Luigi Soriga
Abbanoa, mano tesa a 8mila morosi

Tante sono le famiglie che abitano nei condomini e che rischiano gli slacci: Comune e gestore cercano una soluzione

22 settembre 2014
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ALGHERO. A sedersi attorno a un tavolo sono stati in tre: il sindaco Mario Bruno, l’amministratore unico di Abbanoa Alessandro Ramazzotti e il rappresentante legale degli amministratori condominali Franco Dore. Ma in quella stanza è come se si fossero accomodate almeno 30mila persone, perché in quella riunione in ballo ci sono le bollette e l’acqua di 8000 famiglie. Un enorme grattacapo quello delle utenze morose ad Alghero. Abbanoa ha provato a risolverlo facendo la voce grossa, minacciando gli slacci e lasciando a secco interi condomini. E gli utenti sono passati subito al contrattacco, difendendosi a botte di ricorsi in tribunale. In mezzo a questa guerra, da quando gli elettori gli hanno consegnato le redini della città, c’è finito Mario Bruno, che sta tentando una difficile mediazione. Ed ecco il summit della scorsa settimana a Sant’Anna, durante il quale il gestore idrico ha garantito una tregua e l’impegno a trovare una soluzione condivisa.

Il problema della fatturazione idrica ad Alghero ormai è cronico, e si trascina da più di vent’anni. Fino al 1992 tutto filava liscio, perché ogni famiglia si registrava in Comune, dichiarava la propria residenza e diventava un utente singolo che pagava l’acqua. Dal 1993 però le cose si complicano. In verità l’intenzione dell’amministrazione comunale era esattamente inversa: per semplificare la riscossione delle bollette, le utenze da singole famiglie si trasformano in condominiali. Questo allargamento delle maglie col passare degli anni ha generato il caos. E Abbanoa nel 2007 ha ereditato questo scenario e una cascata di problemi. Infatti questa promiscuità tariffaria non consente di far pagare a ciascuno i propri reali consumi. Accade infatti che all’interno di un condominio ci siano proprietari sia di prime case che di seconde, e tra loro il costo dell’acqua a metro cubo, e anche i costi fissi, sono ben diversi. Oppure che abitino degli inquilini che versano in stato di povertà e che non possano usufruire delle agevolazioni economiche. Insomma riunire tante condizioni in un unico calderone contabile crea facilmente dei conteziosi. Ma la situazione precipita soprattutto quando, tra i vari condomini ce ne sono due o tre che non pagano le bollette. Nessuno copre i loro debiti, le morosità si accumulano e alla fine Abbanoa, per riuscire a riscuotere i crediti, è costretto a minacciare il taglio della fornitura idrica. Negli ultimi anni gli importi sono diventati davvero pesanti, e per molte famiglie il saldo diventa insostenibile. E anche questo è un problema di difficile risoluzione.

In ogni modo, nel corso del recente incontro, Abbanoa si è detta disponibile a collaborare per trovare una soluzione. Gli amministratori di condominio, che in definitiva sono il vero riferimento per la riscossione, in questi giorni elaboreranno una piattaforma da presentare alla prossima riunione. Chiederanno sicuramente l’installazione di un contatore per ogni singola utenza, al posto dei contatori condominiali. D’altronde è un passaggio contemplato anche all’articolo 4 del regolamento dell’Ato, che impegna il gestore ad attivare una tariffazione precisa. Abbanoa vorrebbe posizionare i contatori a bordo lotto, ma questo comporterebbe delle spese agli utenti per far arrivare la rete domestica. Sarà un altro braccio di ferro.

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