La Nuova Sardegna

Sassari

Rubano gasolio della ditta, arrestati due dipendenti

di Nadia Cossu
Rubano gasolio della ditta, arrestati due dipendenti

Nei guai anche il figlio 22enne di uno degli operai che ora saranno licenziati Prelevati dai mezzi 350 litri di carburante. Loro si difendono: eravamo disperati

19 settembre 2014
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SASSARI. In tutto hanno rubato 350 litri di gasolio. Valore commerciale circa cinquecento euro. Tanto basta, però, per dire addio a un posto di lavoro stabile. Loro avrebbero raccontato di averlo fatto per disperazione, perché i soldi a casa non bastavano e spesso l’auto restava a secco. Ma i carabinieri del nucleo radiomobile del comando provinciale di Sassari li hanno colti in flagranza e per Costantino Sandro Robbi (44 anni), il figlio Marco (di 22) e Antonio Gavino Piras (di 47) è scattato l’arresto.

Protagonisti di questa storia – che per metà farà pure rabbia ma per l’altra metà suscita quasi compassione – sono due dipendenti della ditta Gesenu (che in città ha l’appalto per la raccolta dei rifiuti) e il figlio ventiduenne di uno dei due.

Mercoledì mattina, intorno alle 10, si sono fermati in un punto isolato della zona di Truncu Reale dopo aver terminato il consueto “giro” di raccolta dei sacchetti della spazzatura nei quartieri della città. Con un tubo di gomma hanno cominciato il travaso del carburante dal serbatoio del camion autocompattatore della ditta in alcune grosse taniche portate a Truncu Reale con una macchina. In quel momento due carabinieri motociclisti – in giro di perlustrazione nella zona – hanno notato quei movimenti sospetti e con la moto si sono avvicinati al punto in cui erano i tre. Subito dopo, intuendo quello che stava succedendo, hanno chiamato la centrale e i due Robbi e Piras sono stati portati in caserma. Nel frattempo i militari perquisivano le loro abitazioni e proprio qui hanno trovato altre taniche piene di carburante, probabilmente portato via in precedenza con le stesse modalità: 260 litri per la precisione che, sommati a quelli sequestrati ieri, fanno un totale di 350.

Ieri mattina, nel tribunale di Sassari, si è svolta l’udienza di convalida dell’arresto. I tre, assistiti dagli avvocati Stefano Porcu, Stefano Pilo e Carlo Pinna Parpaglia, sono comparsi davanti al giudice che ha disposto nei loro confronti la misura dell’obbligo di firma.

Dentro l’aula al primo piano del palazzo di giustizia, accompagnati da carabinieri e avvocati, avranno certamente riflettuto su quanto poco valesse la pena rischiare il posto di lavoro per poche centinaia di euro. Ora si ritroveranno senza più un’occupazione e con il dramma di dover trovare soldi stavolta non solo per recuperare il carburante ma anche per comprare da mangiare.

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