La Nuova Sardegna

Sassari

Commissioni comunali, il M5S fa il pieno di vice

di Giovanni Bua
Commissioni comunali, il M5S fa il pieno di vice

Regge il patto in maggioranza con 3 presidenze al Pd, 2 ai piccoli e una a Ora Sì In minoranza spaccatura tra Fi e Lucchi e tutti e sei i posti in palio vanno ai grillini

17 settembre 2014
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SASSARI. Un po’, digiuni di malizie come sono, si son fatti mettere in mezzo in un regolamento di conti tra Forza Italia e Sassari è. Un po’, visto che a loro delle malizie frega poco, hanno accettato di buon grado la manna che pioveva dal cielo, pronti a fare gli straordinari. Fattostà che, se qualcuno si aspettava fuochi di artificio nelle elezioni di presidenti e vicepresidenti delle commissioni consiliari, ieri non è rimasto deluso. Anche se le scintille non sono arrivate dalla maggioranza, che ha rispettato il copione, ma dall’opposizione. Che ha definitivamente archiviato qualsiasi ipotesi di blocco unitario.

A far saltare il tavolo l’elezione dei vicepresidenti. Guadagnati tutti e sei dal Movimento 5 stelle: due commissioni a Giuseppe Mascia (la I e la V), due a Sofia Fiorillo (III e IV) una a Maurilio Murru la II) e una a Desi Manca (la VI). Niente di incredibile, sia chiaro. Anche perché, con il passo indietro di Sassari Progetto Comune e di Forza Italia ai pentastellati sarebbero toccate comunque ben 5 vicepresidenze. Non quella della IV commissione (Lavori pubblici) che, secondo un accordo fatto a luglio e un precisa richiesta sarebbe dovuta andare a Enrico Sini, compagno di Nicola Lucchi in Sassari è.

Peccato però che Forza Italia con i due avesse un conto da regolare, aperto con l’elezione del vicepresidente del consiglio in quota minoranza, con Lucchi che aveva dato il suo appoggio a Desi Manca del M5S invece che a Giancarlo Carta. Favore restituito ieri, con il voto per il vice della IV che va di nuovo al M5S (che sornione continua a incassare i frutti dei problemi degli altri) e Sini che si astiene certificandola fine di ogni collaborazione in minoranza.

«Noi – spiega Giuseppe Mascia – accordi sottobanco non ne facciamo e non ne abbiamo mai fatto. Siamo venuti qui con le nostre proposte e abbiamo votato. Ci sono toccate tutte e sei le vicepresidenze? Bene. Il lavoro non ci spaventa. Anche perché noi siamo solo i portavoce di una struttura ben più ampia di noi. Che è in grado di produrre una mole di lavoro e di impegno davvero enorme. Siamo pronti. Come sempre».

Turbolenze in minoranza apparte per il resto tutto come da programma, con il patto nel centrosinistra che ha tenuto e la “pace armata” precongressuale che sembra iniziare a diventare regola.

Sei dunque le presidenze assegnate, per metà al Pd e per metà agli alleati: due ai partiti e una alla civica Ora Sì. A Ora Sì, e precisamente a Lalla Careddu, va la presidenza della I commissione (Affari generali). Al Pd la II commissione (Bilancio) che verrà presieduta da Salvatore Sanna, vicino al segretario regionale uscente Silvio Lai. La III commissione (Urbanistica) va a Marco Manca di Sel. La IV commissione, (Lavori Pubblici) a Franco Era del Centro Democratico. Al Pd la V (Cultura, Sport, Servizi sociali) che va all’intreghiana Carla Fundoni. Sempre al Pd, e sempre in area Lai, la presidenza della VI commissione (Sicurezza, Ambiente, Territorio): Valeria Fadda.

Il presidente del consiglio Antonio Piu, molto puntuale ieri nella conduzione dei lavori, ha convocato presidenti e vicepresidenti giovedì alle 12 per definire il calendario dei lavori. Nel pomeriggio di giovedì il consiglio.

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