La Nuova Sardegna

Sassari

Predda Niedda, il cavalcavia resta chiuso

di Giovanni Bua

Provincia: il sottopasso all’uscita di Auchan, transennato a metà da mesi per un incidente, è gravemente danneggiato

16 settembre 2014
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SASSARI. Avete rischiato anche voi almeno una volta di fare un “frontale” affrontando il sottopasso di Predda Niedda, subito dopo l’uscita del posteggio dall’Auchan? E magari vi siete chiesti fra quanto il senso unico alternato, presente ormai da sei mesi, sarebbe stato rimosso e tutto riportato alla normalità? Mettetevi pure comodi. La soluzione non è dietro l’angolo. Il sottopasso, la cui competenza è della Provincia che è titolare della 131 che gli scorre sopra, non è infatti facilmente riparabile. E il traffico non può essere riaperto.

A informarne è la stessa Provincia. Che ha deliberato di assegnare l'incarico per la progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva e il coordinamento della sicurezza in fase di progettazione allo stesso professionista (l’ingegnere Luigi Michele Macone) che ha curato le verifiche strutturali fino ad ora, e ha certificato che il colpo inferto dall’autocarro della Gesenu (che gestisce i servizi di raccolta urbana) ha colpito l'intradosso del cavalcavia, danneggiando alcune travi costituenti l'impalcato dell'opera. E che la struttura pertanto non può esere riaperta.

Un incidente datato 6 febbraio, a causa del quale si è provveduto al restringimento della carreggiata della ex 131, inibendo il transito di auto e mezzi pesanti nella corsia destra in direzione Porto Torres.

A rendere la situazione più difficoltosa il fatto che, proprio all’inizio del sottopasso, sbuca una delle uscite del posteggio della Auchan. Con le auto che si immettono sulla strada, allargandosi naturalmente, che rischiano in continuazione di sbattersi contro quelle che marciano in direzione Sassari e che devono cambiare corsia per il restingimento. Il tutto condito da un intenso passaggio (come logico in uno dei tratti a più alta densità della zona industriale) di mezzi pesanti. Un vero incubo insomma, complicato ulteriormente dalle verifiche assicurative dei periti della compagnia della Gesenu (su cui la Provincia si rifarà dei costi di riparazione) che solo a giungo hanno concluso i loro lavori.

Come la Provincia che, con grande delusione di tutti, ha certificato la gravità del danno (si parla di 150mial euro) e deliberato di assegnare la progettazione. «I tempi – spiega l’Ente – saranno celeri visto che il professionista è lo stesso che ha fatto le verifiche». La riapertura però è ancora lontana.

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