La Nuova Sardegna

Sassari

media “P. TOLA”

Scuola e associazioni contro i bulli

Varato un progetto che coinvolgerà tutti gli operatori e i ragazzi

14 settembre 2014
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SASSARI. Un progetto sul bullismo in sinergia tra scuola e associazioni, per combattere la forma più comune di prevaricazione psicologica e di violenza fisica tra i giovanissimi. La scuola media 3 “Pasquale Tola”, Anteas Sassari e AltaFormazioneSardegna hanno intrapreso un percorso sinergico per individuare, informare, intervenire e contenere questo fenomeno. Nei giorni scorsi il progetto è stato illustrato a docenti e dirigenti delle associazioni, con una full immersion sulla metodologia da proporre per acquisire, affinare, rafforzare le conoscenze e le tecniche utili per prevenire il fenomeno del bullismo attraverso il raggiungimento dell’obiettivo dello “star bene a scuola”.

Una sezione apposita del progetto sarà dedicata alle nuove forme di cyberbullismo, che si manifesta attraverso i social network. «In questa dimensione i rapporti di forza fra vittima e bullo non necessariamente riflettono quelli del mondo reale _ hanno spiegato i relatori del progetto _, e possono persino essere ribaltati grazie alla distanza e alla possibilità di mascheramento». La scuola è un luogo dove il bullismo si manifesta ma è anche il luogo dove, con l’azione comune degli adetti ai lavori, questo fenomeno può essere combattuto da amici della vittima, insegnanti, personale Ata, dirigenza, presidi.

Lo sviluppo del bullismo è favorito da dinamiche relazionali disfunzionali non efficaci, secondo i formatori, e da scarse competenze emotive e relazionali dei soggetti coinvolti. Nel progetto si sono ipotizzate quattro differenti fasi: intervento individualizzato mirato alla rieducazione di un ragazzo di 12 anni, originario di un paese sudamericano e residente a Sassari da alcuni anni, vittima di bullismo e, a sua volta, divenuto carnefice.

Con il consenso della famiglia l’alunno sarà inserito in un centro specializzato in attività ludico-sportive ed educative (la Uisp) per un periodo di circa 6 settimane, durante le quali lavorerà sotto l’attenta guida degli operatori all’acquisizione di pratiche comportamentali adeguate. Gli educatori terranno costantemente aggiornati i soggetti proponenti circa i progressi del ragazzo.

La somministrazione di un questionario formulato dalla società scientifica Siameg per i ragazzi di I e III media, che mira alla quantificazione del fenomeno e alla comprensione delle differenti sfumature che esso assume nei maschi e nelle femmine, visto che uno degli obiettivi principali del progetto è quello di incontrare i ragazzi e favorire con loro un confronto orizzontale di apertura e condivisione che possa suggerire soluzioni e dare speranza.

«La maggioranza silenziosa costituita dai compagni di classe così detti “spettatori passivi” _ concludono i relatori _, potrebbe infatti rappresentare la chiave di volta per ridurre la portata del fenomeno, contribuendo inoltre a rendere la classe un luogo di vita sereno e favorendo l’istaurarsi di relazioni di solidarietà e aiuto reciproco». È previsto inoltre un corso di informazione per insegnanti, alunni e genitori tenuto da esperti individuati dall’Anteas.

Gavino Masia

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