La Nuova Sardegna

Sassari

A Nulvi i riti dell’Esaltazione della Croce

A Nulvi i riti dell’Esaltazione della Croce

Oggi importante ricorrenza religiosa. Sarà esposto alla venerazione un frammento del sacro legno

14 settembre 2014
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CASTELSARDO. In occasione della solennità del’Esaltazione della Santa Croce l’arciconfraternita della Santa Croce di Nulvi celebrerà questa importante ricorrenza con una messa solenne che si terrà oggi 14 settembre, alle 18 nel santuario seicentesco di Santa Croce. Nel corso delle funzione religiosa si procederà alla consacrazione di sette nuovi confratelli. Si attende dunque una partecipazione numerosa di fedeli per un’occasione così rilevante di preghiera.

L’arciconfraternita nulvese ha origini molto antiche e dal 1691 è testimone di fede nonché custode dell’antico patrimonio liturgico che si perpetua ogni anno in occasione delle celebrazioni religiose de Su Settenariu e de Sa Chida Santa ma anche dell’antico rito de S’Apostuladu che si tiene nella settimana di Ferragosto in occasione delle festa patronale dell’Assunta.

La festa dell’Esaltazione della Croce rappresenta per la confraternita un momento davvero importante e significativo. Infatti non tutti sanno che la chiesa della Santa Croce di Nulvi custodisce fra gli altri tesori anche una reliquia di grande valore religioso e storico. Si tratta di un frammento delle Vera Croce che venne donato in tempi lontanissimi all’arciconfraternita di Nulvi e che viene esposto alla venerazione dei fedeli durante i riti della Settimana Santa e, appunto, nel giorno della festa dell’Esaltazione della Santa Croce. Questa ricorrenza infatti richiama alcuni eventi storici legati al Santo Legno. Un tradizione cristiana formatasi abbastanza presto riferisce infatti che Sant’Elena, madre dell’imperatore Costantino, aveva ritrovato a Gerusalemme, nei pressi del Golgota, le tre croci usate per la crocifissione di Gesù Cristo e dei due ladroni. Una guarigione miracolosa avvenuta al contatto con una di esse permise il riconoscimento della croce del Salvatore che da allora venne mostrata alla venerazione del popolo. Da allora una parte del Sacro Legno venne conservata nella basilica dell’Anàstasis (il Santo Sepolcro dei latini), altre parti vennero portate a Roma dalla stessa Sant’Elena. Da qui un piccolo frammento giunse a Nulvi che grazie sopratutto alla presenza di questa preziosa reliquia, attraverso i confratelli di Santa Croce, non ha mai interrotto il suo importante compito di tramandare e diffondere i riti legati alla Santa Croce. Ecco perché i fedeli non solo di Nulvi ma di tutta l’Anglona, sono particolarmente legati a questa reliquia e di sicuro parteciperanno in modo significativo ai riti legati alla ricorrenza.

Mauro Tedde

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