La Nuova Sardegna

Sassari

La Provincia: «Polemica ingiustificabile»

La Provincia: «Polemica ingiustificabile»

Gli assessori Campus e Musmeci affermano di avere proposto una soluzione tampone 10 giorni fa

13 settembre 2014
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SASSARI. «La polemica forzatamente portata avanti dalla dirigente dell’istituto magistrale ha la stessa dirompenza e la stessa dimensione di una tempesta in un bicchiere d’acqua, ossia è ingiustificabile e inspiegabile secondo qualsiasi logica». L’assessore provinciale dell’Edilizia scolastica, Mario Campus, e quello dell’Istruzione, Rosario Musmeci, rispondono all’unisonoalle accuse sollevate dalla docente Cristiana Piazza, dirigente del Liceo “Margherita di Castelvì”. La scelta di una replica congiunta vuole rimarcare che «la posizione dell’amministrazione provinciale è solo una e le decisioni sono state abbondantemente condivise da entrambi i settori», spiegano Campus e Musmeci. All’origine della discordia ci sono nove aule. Tante sarebbero secondo la professoressa Piazza quelle che mancano all’istituto per garantire a tutti gli studenti iscritti il regolare svolgimento dell’attività scolastica. Secondo la dirigente la Provincia non è stata in grado di prendere una decisione e costringe in questo modo gli studenti e l’istituto a una partenza di anno scolastico ad handicap. La Provincia, da parte sua, rispedisce al mittente l’accusa e ribatte. «Abbiamo già individuato – dicono gli assessori – e prospettato alla dirigente, nel corso della riunione con gli altri presidi interessati e con i tecnici dell’amministrazione, una soluzione transitoria che fosse compatibile anche con le esigenze delle altre scuole che dovranno momentaneamente ospitare alcune classi delle magistrali». «Abbiamo incontrato la dirigente Cristiana Piazza già da dieci giorni e le abbiamo comunicato questa soluzione, che per quanto temporanea ci sembra la meno disagevole e la più ragionevole rispetto alle disponibilità di spazi di cui attualmente dispone il sistema scolastico provinciale nel suo complesso», stigmatizza in particolare Mario Campus. «Mi descrive come un Cristo in croce, incapace di dare una risposta o di assumere una decisione, ma commette due errori – dice Campus – da un lato tenta di mettere uno contro l’altro i settori dell’amministrazione e gli assessori, non sapendo che le decisioni sono state prese solo dopo un ragionamento condiviso».

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