La Nuova Sardegna

ITTIRI. Si è tenuta, lunedì 8, una delle più suggestive e sentite cerimonie religiose “fuori porta”: la festa di Nostra Signora di Coros. La chiesa o meglio l’abbazia, distante circa tre chilometri dal paese nei giorni precedenti la festa, è stata visitata da molti fedeli che, a piedi e alle prime luci dell’alba, hanno voluto rinnovare la fede alla Madonnina di Coros. Nel primo pomeriggio, negli spazi antistanti la chiesa, su una pista sterrata, circondata da due ali di folla, si è tenuta la tradizionale e tanto attesa corsa all’anello che ha visto la partecipazione di numerosi cavalieri dell’Associazione Ippica Ittirese. Vincitore della gara il cavaliere Pietro Manca con tre centri. La parte religiosa ha registrato la messa all’aperto, celebrata dal parroco di San Pietro, don Luigi Maiocchi, assistito dal suo vice don Giuseppe Marras. Suggestivo lo scenario con i fedeli disposti lungo tutto il percorso che conduce alla piccola cappella che ospita il simulacro della Vergine. Parole di incoraggiamento per le persone che soffrono, quelle pronunciate dal celebrante che ha voluto ringraziare quanti si sono prodigati per la buona riuscita della festa, anche se ha dovuto scusarsi con i fedeli per la mancanza di illuminazione, a causa del mal funzionamento del generatore di corrente elettrica nel cui serbatoio, qualche allegrone, aveva introdotto dell’acqua. Un appassionato messaggio il sacerdote lo ha inviato ai giovani i cui genitori dovrebbero seguire con maggior attenzione in quanto non sempre i propri figli camminano nel solco tracciato dal Vangelo. Dopo la messa il simulacro della Madonna è stato adagiato a bordo di un auto scoperta e seguita, nel buio della notte, da un corteo formato da centinaia di auto, è stata portata in paese dove, percorse alcune vie del centro, ha fatto ingresso nella chiesa di San Pietro.

Vincenzo Masia