La Nuova Sardegna

Sassari

«Errore materiale, ma l’orario era alle 8»

«Errore materiale, ma l’orario era alle 8»

Il prorettore sulla polemica per l’esclusione di 30 studenti dai test: «Ci dispiace ma fa fede il bando»

06 settembre 2014
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SASSARI. Continua la polemica su quanto accaduto mercoledì al PalaSerradimigni in occasione della prova d’accesso ai corsi di laurea della Professioni sanitarie in relazione all’orario di accesso per i candidati. Una trentina, infatti, erano rimasti esclusi con proteste e denunce depositate negli uffici dei carabinieri che hanno avviato gli accertamenti.

Il prorettore vicario dell’Università Laura Manca, ieri ha fornito un contributo per comprendere come sono andati i fatti. «Nel bando di concorso pubblicato sul sito dell'Università si legge chiaramente che "pena l'esclusione dalla partecipazione, tutti i candidati dovranno presentarsi alle e 8, muniti di un documento di riconoscimento in corso di validità provvisto di fotografia". Le 8 era pertanto l'orario di convocazione dei candidati. Le 11, in tutta Italia, era l'orario di inizio della prova, che è stata preceduta da una lunga procedura di riconoscimento e identificazione di migliaia di candidati. Il bando di concorso non è mai stato modificato». Il prorettore spiega che sul sito dell'Ateneo di Sassari era visibile un avviso che inequivocabilmente raccomandava ai candidati di presentarsi alle 8 al PalaSerradimigni, sede di svolgimento del test. Il fatto che 1137 persone abbiano effettivamente sostenuto la prova indica che il messaggio è stato recepito correttamente». C’è stato comunque un errore. «Ci dispiace per il fraintendimento causato da un errore materiale presente in un documento in possesso dei candidati, e ce ne assumiamo la responsabilità, ma va detto che l'unico documento ufficiale, il solo che fa fede, è il bando di concorso. La discrepanza avrebbe dovuto o potuto far sorgere nei candidati un dubbio, facilmente risolvibile consultando il sito dell'Ateneo o telefonando agli Uffici dell'Università».

Secondo il prorettore vicario, gli orari di inizio della prova in questione non dipendevano dai singoli atenei, «ma erano stabiliti a livello nazionale. Avremmo volentieri ammesso tutti i candidati a sostenere la prova, ma purtroppo alcuni di loro sono arrivati nella sede di svolgimento del test quando ormai i plichi erano stati aperti in tutta Italia. La procedura era già cominciata e non era più possibile intervenire in alcun modo e bloccare le procedure». (g.b.)

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