La Nuova Sardegna

Sassari

Dall'Istituto zooprofilattico un esame per salvare i cuccioli

Dall'Istituto zooprofilattico un esame per salvare i cuccioli

Sassari, servirà a diagnosticare il parvovirus che provoca la rapida morte di cani e gattini

05 settembre 2014
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SASSARI. Un nuovo esame che potrà essere d’aiuto per i veterinari nel formulare la diagnosi di parvovirus canino e felino è stato messo a punto dal personale del laboratorio di Malattie esotiche dell'Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna. La prova diagnostica porta il nome di “Ricerca del Dna del parvovirus canino e felino mediante reazione a catena della polimerasi (Pcr)”.

Questo nuovo esame consente la ricerca del Dna del parvovirus (Cpv) del cane e del gatto (Fpv) da organi, quali intestino, milza, linfonodi, cervello e feci di animali infetti o sospetti tali.

Il parvovirus è una malattia che provoca gravi forme gastro-enteriche nei soggetti di età superiore alle sei settimane con morte improvvisa dei cuccioli in seguito a miocardite e insufficienza cardiaca congestizia.

I parvovirus sono dei piccoli virus, con un diametro tra i 18 e 26 nanometri, che infettano vertebrati e insetti. Le prime segnalazioni di parvovirosi nel cane risalgono al 1978 negli Stati Uniti, in Canada, in Australia e in alcuni paesi Europei. In Italia il primo isolamento di parvovirus nel cane risale al 1980.

Attualmente nel nostro Paese l'infezione è endemica, come nel resto dell’Europa. «Di recente - spiega Annalisa Oggiano, responsabile del laboratorio di Malattie esotiche dell'Izs - si è verificata una recrudescenza del parvovirus canino che infetta anche i cuccioli già vaccinati. Sembrerebbe che non tutti i vaccini in vendita offrano una copertura immunitaria sufficiente verso gli stipiti virali circolanti nel territorio».

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