La Nuova Sardegna

Sassari

Concorso Asl contestato: «Bando ad hoc»

Concorso Asl contestato: «Bando ad hoc»

La rabbia di due aspiranti programmatori: un corso di 300 ore vale più di laurea e lavoro sul campo

30 agosto 2014
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SASSARI. Tra alcuni concorsi banditi dalla Asl di Sassari a cavallo di Ferragosto ce n’è uno in particolare che ha suscitato qualche “malumore” tra gli ipotetici aspiranti. Si parla di sei posti a tempo indeterminato per programmatore. I requisiti specifici richiesti sono: “diploma di perito in informatica o altro equipollente con specializzazione in informatica o altro diploma di scuola secondaria di secondo grado unitamente a corsi di formazione in informatica legalmente riconosciuti, della durata complessiva di almeno 300 ore”.

«Ecco come costringere le professionalità ad andare via dalla Sardegna» è la protesta di due aspiranti concorrenti che sfogano la rabbia dopo aver letto il bando della Asl di Sassari: «Come se trecento ore di corso potessero bastare per rendere una persona qualificata in una data materia. E la laurea che fine fa? E l’esperienza lavorativa maturata per tanti anni sul campo? Niente». Da qui la decisione di chiamare direttamente l’ufficio competente della Azienda sanitaria per chiedere spiegazioni: «Ho chiesto se il corso di formazione di cui loro parlano potesse essere “sostituito” da comprovate ore di lavoro come programmatore. E mi hanno detto di no. Poi hanno anche aggiunto: “Non cerchiamo programmatori ma la figura professionale di programmatore». Dove stia la differenza è difficile da capire però è di sicuro comprensibile l’amarezza di chi ha fatto studi specifici, ha conseguito una laurea, ha lavorato precariamente per tanti anni in un determinato settore e poi, quando si verifica una concreta possibilità di sistemazione «ti vedi chiudere ogni porta paradossalmente perché hai più esperienza e più titoli di quelli richiesti dal bando di concorso».

E in periodi in cui il lavoro a tempo indeterminato diventa una conquista importante per chi da anni aspetta il momento giusto per stabilizzare la propria vita, «fatti come questo hanno il sapore dell’ennesima presa in giro. Perché al limite chiedi la laurea, non un qualunque diploma supportato da un corso di trecento ore. Come può non venire il dubbio che si tratti di un bando costruito ad hoc per qualcuno?». La aspirante concorrente in questione si sofferma anche sui tempi: «Stranamente quando bandiscono il concorso? Il 12 agosto. E quando scade? L’11 settembre. Tempi molto ristretti e sicuramente in un periodo in cui non molte persone, per via delle vacanze estive, hanno la possibilità di controllare i bandi su internet».

Da qui la delusione e il pensiero di «trasferirci all’estero. Sappiamo che i requisiti del bando sono quelli e non possiamo farci nulla ma constatare che un corso di formazione ha più validità di una laurea o di un’esperienza di anni e anni di lavoro ti lascia davvero poche speranze e poca voglia di credere ancora nella tua terra». (na.co.)

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