La Nuova Sardegna

SASSARI. Ai primi di agosto era finito in carcere con l’accusa di tentato omicidio. Paolo Cozzolino, 46 anni, agente di polizia penitenziaria di Porto Torres, aveva aspettato la ex moglie Patrizia Nocera in via Sieni, a Sassari, dove la donna aveva parcheggiato l’auto per andare ad assistere una paziente ospite nella residenza per anziani che si affaccia sulla Carlo Felice. Appena la donna si era avvicinata alla Citroen C1, Cozzolino l’aveva aggredita con pugni e calci e colpita con un taglierino. L’uomo poi era scappato e aveva raggiunto la caserma dei carabinieri, aveva suonato e si era consegnato ai militari convinto di aver ucciso la donna. La custodia cautelare in carcere era stata decisa dal giudice delle indagini preliminari Carla Altieri che aveva convalidato l’arresto eseguito dai carabinieri del comando provinciale di Sassari. Due giorni fa c’è stata l’udienza davanti al tribunale del Riesame. L’avvocato Federica Usai Strusi – che assiste l’agente insieme al collega Agostinangelo Marras – ha discusso davanti al presidente Fanile e ai giudici Capitta e Adami. In particolare è stata sollecitata una diversa contestazione di reato: lesioni e non tentato omicidio. E, di conseguenza, una misura più blanda: i domiciliari al posto della detenzione in carcere. Ora si attende la decisione del Riesame.

Cozzolino è attualmente rinchiuso in un istituto di Iglesias. In un primo momento si trovava nel carcere di Tempio, un provvedimento assunto per questioni di opportunità, per evitare che finisse in una cella del carcere di Bancali, dove ha lavorato fino a poco tempo fa. L’uomo si era avvalso della facoltà di non rispondere davanti al gip. (na.co.)