La Nuova Sardegna

Sassari

Corte d’Appello, la rivolta degli avvocati

di Giovanni Bua
Corte d’Appello, la rivolta degli avvocati

Le toghe di Sassari, Nuoro e Tempio annunciano lo stato d’agitazione permanente per l’ipotesi chiusura. Oggi il Cdm

29 agosto 2014
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SASSARI. Stato di agitazione permanente degli avvocati di Sassari, Nuoro e Olbia-Tempio. E creazione di un gruppo di lavoro che porti al tavolo interistituzionale, convocato dal sindaco di Sassari Nicola Sanna per il prossimo 5 settembre, i dati sul grado di efficienza finora mostrati dai tre tribunali e dalla sezione distaccata di Sassari della corte d’Appello. Questo quanto deliberato ieri dall’assemblea delle toghe, quasi duecento con molti dei principi dei tre fori, riunite ieri mattina proprio nella sede distaccata di via Budapest che oggi potrebbe finire sotto la mannaia del consiglio dei ministri.

L’allarme. Un allarme in realtà in gran parte rientrato, come molti degli avvocati che sono intervenuti hanno sottolineato. E come ha confermato il senatore (e avvocato) nuorese Giuseppe Luigi Cucca, membro della commissione giustizia di Palazzo Madama in una lettera letta dal presidente dell’ordine degli avvocati nuoresi Priamo Siotto, la banco insieme ai suoi omologhi di Sassari Francesco Milia e di Tempio Paola Gosamo.

Legge delega. Il pacchetto giustizia, come confermato a Cucca dal capogruppo del Pd al Senato, Giuseppe Lumia e dalla segreteria del ministro della Giustizia Andrea Orlando, finirebbe infatti all’interno di una legge delega che dovrà poi passare al vaglio degli organismi parlamentari. Inoltre, ha spiegato il parlamentare nuorese, la situazione non parrebbe così preoccupante come si temeva. A quanto pare infatti il ministro confermerà l’impegno preso con il sindaco Sanna lo scorso 5 agosto, riconoscendo le varie particolarità della sede sassarese.

Stato d’agitazione. Notizie rassicuranti insomma, che non hanno fatto però abbassare la tensione nell’assemblea di ieri. A preoccupare infatti, a parte il rischio blitz nel Cdm di oggi, improbabile più che altro per la tensione sul nodo della prescrizione, è che una vota arrivati in aula la sede sassarese cada per scarsa capacità di fare pressioni. Soprattutto se dovesse mancare, come già successo per la creazione della sede autonoma, l’appoggio dei colleghi cagliaritani in primis, ma anche della magistratura e della Regione.

Tre chiusure. A far tremare i polsi alle toghe poi il fatto che alla cancellazione della sede distaccata della corte d’Appello seguirebbe quella del Tribunale per i Minorenni e del Tribunale di Sorveglianza. Due colpi che sarebbero esiziali per il sistema giustizia del Nord dell’Isola. E oltrettutto assolutamente inspiegabili, visto anche il concomitante arrivo nel carcere di Bancali dei 41-bis. «L'accorpamento a Cagliari di questi Uffici Giudiziari determinerebbe la necessità per i nostri cittadini di intraprendere frequenti insostenibili viaggi a 220 chilometri di distanza in una realtà regionale come è noto difficile, priva di trasporti efficienti e funzionali – ha sottolineato l’Ordine in una nota –. La cancellazione del Tribunale per i Minorenni vanificherebbe, con irreparabili pregiudizi, la consolidata salvaguardia accordata in questi ultimi venti anni alla delicata realtà minorile del Nord Sardegna; del pari con la cancellazione del Tribunale di Sorveglianza, lo stato sarebbe costretto a quotidiane, dispendiosissime traduzione dei detenuti ospiti delle nuove strutture penitenziarie di Sassari Bancali e Tempio Nuchis verso il capoluogo di regione. Inutile poi provare a riassumere ancora l'impatto devastante che la soppressione della Sezione Civile dell'Ufficio avrebbe su territori già duramente provati dalla crisi economica».

Le carte. Abbastanza insomma per tenere altissima la tensione. Con i tre ordini forensi che hanno deciso di “preparare le carte” per l’incontro convocato dal sindaco Sanna per il prossimo venerdì. E, dopo aver proclamato lo stato di agitazione permamente, hanno segnalato il problema al governatore Pigliaru e cercheranno di far approvare un documento in merito dall’Unione regionale delle Curie convocata a Cagliari per sabato prossimo.

Il colpo. Il vero “colpo” sarebbe però quello di far entrare un parlamentare sardo nella commissione bicamerale che a quanto pare di occuperà del progetto generale di riordino della giustizia.

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